Bella Ciao al concerto di Natale, la chiesa di San Luigi dei Francesi: «Non andava cantata» (video)

17 Dic 2019 15:28 - di Redazione
bella ciao

Ha avuto “un sobbalzo” quando ha sentito risuonare le note di Bella Ciao. E, sì, per lui Matteo Salvini ha ragione sul fatto che in chiesa non andrebbe cantata. Stein Stephan, portavoce della chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma, prende le distanze dal coro che domenica ha intonato Bella ciao nel corso di un concerto organizzato per aiutare i bambini del Burundi. E rivela: su decreti sicurezze e legittima difesa “sono d’accordo con Salvini”.

“Bella Ciao mi ha fatto sobbalzare”

“Io non ero stato avvertito. Quando ho sentito il coro che ha intonato Bella ciao, anche se si è limitato al ritornello senza eseguirla tutta, ho avuto un sobbalzo. Se lo avessi saputo, avrei detto al maestro del coro di lasciare perdere”, ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos il portavoce di San Luigi dei Francesi, che si trova esattamente alle spalle del Senato. “La canzone simbolo della liberazione dal nazifascismo non è un motivo che si possa cantare in chiesa, né a cuor leggero. Ci sarebbero dovuti arrivare da sé”, ha aggiunto Stephan, a proposito dell’episodio denunciato dallo stesso Salvini sulla sua pagina Facebook. “Roba da matti. Cantare Bella ciao in chiesa una domenica sera a Roma, ma vi pare normale?”, ha scritto sul suo profilo il leader della Lega.

Le Sardine? “Vorrei capire i loro obiettivi”

“Salvini non mi piace molto come persona, anche se mi trovo d’accordo con lui su alcune cose“, ha quindi rivelato Stephan, spiegando di pensare “ai decreti sicurezza, che non vanno eliminati, ma anche alla legittima difesa. Se ti entra in casa qualcuno tu devi poterti difendere”. “Sulle note di Bella ciao – ha aggiunto – condivido pure quello che dice”. Le Sardine cantano Bella ciao in piazza, fa notare il cronista al portavoce di San Luigi dei Francesi. “Ho sentito di questo movimento civico. E sono d’accordo con loro al 100% sul fatto di essere contro l’odio e contro ogni forma di razzismo per un mondo migliore, anche se – ha precisato – vorrei capire meglio quali sono i loro obiettivi“. Il coro ha voluto rendere omaggio al movimento civico che sta prendendo il largo nel Paese? “Non credo sia stata propaganda. Ad ogni modo – ha concluso – quella non era una canzone da cantare in chiesa”.

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