A Messina i pentiti di mafia si erano stufati di essersi pentiti. E in cinque tornano in galera
Pentiti di essersi pentiti finiscono di nuovo dietro le sbarre. Stufi di dover fare la parte dei “buoni”, sono tornati alle attività criminali, ma è durata poco e hanno dovuto fare ritorno nelle patrie galere.
Cinque ex pentiti della mafia messinese sono stati arrestati all’alba di oggi con l’accusa di essere tornati a Messina e avere ricostruito la cosca mafiosa. Riprendendo così il controllo del territorio con estorsioni e traffico di droga. Decine di poliziotti sono impegnati da ore nella operazione antimafia che ha portato all’arresto complessivo di 14 persone, tra esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti a due pericolosissimi sodalizi criminali in larga parte tra loro sovrapponibili, dediti, tra le altre azioni delittuose, all’estorsione e al narcotraffico.
I pentiti di nuovo nel traffico di droga
L’operazione di polizia “costituisce epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina”, guidata da Maurizio de Lucia. La complessa attività investigativa risulta avviata nel luglio 2018 e si è protratta sino al marzo del 2019. “è stato possibile rilevare l’intento di alcuni ex collaboratori di giustizia i quali, una volta rientrati in città, si erano adoperati, in forma stabile ed associata, al fine di riaffermarsi nel panorama criminale locale, guadagnando un proprio spazio nel campo del traffico e spaccio di stupefacenti nonché attraverso l’intimidazione e l’estorsione”, dicono gli inquirenti. Ma il loro ritorno nel sodalizio criminale non ha avuto molta fortuna e gli investigatori sono riusciti a pizzicarli di nuovo.
Possedevano anche armi
Nel corso dell’indagine numerosi sono stati gli episodi di spaccio di droghe accertati. Gli inquirenti hanno anche rilevato il possesso di armi da parte di alcuni degli indagati. Ciò a chiara riprova della pericolosità di tali compagini criminali. I dettagli dell’azione di polizia giudiziaria saranno forniti dal Procuratore Maurizio de Lucia e dal Questore Vito Calvino.