Venezia, arriva il supercommissario per il Mose. E Zaia chiede pieni poteri per il sindaco

14 Nov 2019 15:19 - di Redazione
Venezia

Arriva il commissario per il Mose. Oggi vertice straordinario a Palazzo Chigi sull’emergenza a Venezia. «Nel Cdm di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza come richiesto dal presidente della regione Zaia e questo ci consentirà di varare già le prime dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare la funzionalità dei servizi». Ad annunciarlo col premier Giuseppe Conte al termine di un vertice in prefettura.

«Per quanto riguarda il ristoro dei danni – ha poi spiegato – ci sono due fasi: la prima consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali fino ad un limite di 5mila euro per i privati e 20mila per gli esercenti. Questi soldi potranno arrivare subito. Poi chi ha danni più consistenti saranno quantificati con più calma e ovviamente dietro istruttoria tecnica e potranno anche essere liquidati quelli maggiori».

Polemiche sul Mose

Quanto alle polemiche legate al Mose, Conte ha spiegato che «siamo pronti per la designazione del commissario straordinario del Mose che già c’è, e dobbiamo integrare anche la nomina del Consorzio Venezia Nuova e poi ancora c’è il provveditorato di competenza sulle acque su cui stiamo facendo una valutazione». «Al momento abbiamo individuato la data del 26 novembre per il Comitatone per una governance di tutti i problemi, dal Mose alle Grandi Navi a un maggiore coordinamento tra tutte le autorità competenti», ha annunciato il premier. Poco dopo la ministra delle Infrastrutture De Micheli ha confermato che il supercommissario “sarà Elisabetta Spitz”. La Spiz è l’ex direttore dell’Agenzia del Demanio.

Emergenza Venezia, l’appello di Zaia

«Stamattina ho partecipato ad un incontro operativo in Prefettura a Venezia per dare risposte immediate alla città ferita e a tutto il litorale devastato dalle maree eccezionali dell’altra notte. Ho chiesto tre cose, fondamentalmente: l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo, con il conseguente stanziamento di risorse; pieni poteri al sindaco per la gestione della situazione in città: una soluzione rapida alla questione Mose, che è un cantiere Statale (lo ricordo nuovamente ai lazzaroni che si ostinano a pensare il contrario)», scrive su Facebook il governatore del Veneto Luca Zaia. E aggiunge che «tutta la costa veneta ha subìto la marea eccezionale dell’altra notte». «A Barbamarco di Porto Tolle (Rovigo), come vedete più di 40 cavane sono andate distrutte. Anche qui la situazione è tragica, stiamo intervenendo per capire l’entità dei danni», si legge nel post.

«I veneziani non sono rimasti a guardare»

Su Twitter Zaia ha elogiato i veneziani e i veneti che «in queste 30 ore, dopo l’acqua alta straordinaria (187 centimetri) dell’altra notte, non sono rimasti a guardare. Si sono rimboccati le maniche ed hanno spazzato via acqua, fango e rifiuti, per riportare la situazione alla normalità». In particolare “il bar Dogale nel campo adiacente ai Frari. Ieri era uno dei pochissimi aperti in zona. Nessuna lamentela, nessun pianto, nessuna accusa. Nel pomeriggio all’interno c’erano il gestore e tre dipendenti che pulivano il fango senza far mancare il servizio ai clienti».

Quanto al Mose, «servono ancora risorse pari 400 milioni di euro. Che non sono ancora state stanziate dal governo». «Aspettare ancora fino al 2021 mi sembra tanto. Non sono ancora ben definite le motivazioni per cui ci siano ancora dei lavori da fare. Quali siano esattamente e se la gestione è ben programmata, è un opera faraonica. Sott’acqua ci sono dei grattaceli in cemento armato», ha detto a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.

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