Ucraina-gate, l’inchiesta andrebbe fatta su Biden e Kerry, non sul presidente Trump

14 Nov 2019 16:18 - di Antonio Pannullo
Kievgate

“L’Ucraina-gate ha coinvolto Joe Biden e John Kerry non il presidente Donald Trump”. È quanto afferma su Gateway Pundit, uno dei siti Usa che con maggiore impegno hanno sostenuto la campagna di Trump. Il sito pubblica documenti, apparentemente provenienti dall’ufficio del Procuratore generale dell’Ucraina. Dimostrerebbero pagamenti per milioni fatti da “fonti straniere alle famiglie dell’ex vice presidente ed ex segretario di Stato di Barack Obama, Joe Biden e John Kerry”. Il sito conservatore è nato nel 2004 con la missione di “dire la verità” e “smascherare le nefandezze della sinistra”. Viene citata come fonte delle rivelazioni Michael Coudry, imprenditore e attivista nel suo account Twitter “The new right” su cui ha pubblicato i documenti.

Ucraina, l’inchiesta non dovrebbe essere su Trump

Proprio mentre si concludeva a Capitol Hill la prima audizione pubblica dell’inchiesta di impeachment di Donald Trump. E proprio riguardo alle pressioni fatte su Kiev per avviare un’inchiesta a carico dei Biden. “I documenti usciti dall’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina indicano complessi trasferimenti di denaro. Provenienti da fonti straniere diretti a fondi neri controllati e operati da Devon Archer, John Kerry senior, John Kerry junior, Heinz jr e Hunter Biden”. Coudrey che pubblica anche resoconti bancari di pagamenti fatti da Burisma alla Rosemont Seneca Bohai, la società di Biden Jr ed Archer che anche sedeva nel board di Burisma.

I Kerry si difendono dalle accuse

In realtà ad avere contatti con la Rosemont Seneca Bohai è stato Chris Heinz jr, figlio di Theresa, la seconda moglie di John Kerry. Unico degli ereditieri del ketchup a seguire la carriera del business Chris è stato tra i soci fondatori della Rosemont nel 2009. Ma, secondo quanto riportato lo scorso settembre dal democrat Washington Post, avrebbe interrotto la collaborazione con Biden jr nel 2014. Sembra in contrasto con la sua decisione di accettare l’incarico nella società ucraina di proprietà di Mykola Zlochevsky, ex ministro dell’Ecologia ucraino. “Chris non è mai stato nel board della compagnia energetica, e non si è mai recato per lavoro in Ucraina”, ha dichiarato un portavoce di John Kerry.

Alla famiglia Kerry sarebbero andati numerosi pagamenti

Gatewaypundit ha calcolato che “i pagamenti da Burisma ad Hunter Biden e alla famiglia Kerry comprendono 38 pagamenti da 83mila dollari per un totale di 3,1 milioni”. Prove che andrebbero a sostegno del teorema Giuliani che avrebbe spinto Trump a chiedere a Kiev di indagare. Perché Biden avrebbe fatto pressioni illecite – minacciando lui di bloccare un miliardo di aiuti a Kiev – per ottenere il licenziamento del procuratore generale, Viktor Shokin, per proteggere Burisma ed il figlio Hunter. La partita è ancora tutta da giocare.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • RAFFAELE 15 Novembre 2019

    la sinistra va a bracetto ovunque…