Statua del Cristo presa a bastonate con violenza inaudita: le telecamere inchiodano il folle
La statua del Cristo presa a bastonate. La follia è accaduta la notte del primo novembre a Trecastagni, in provincia di Catania. L’autore del gesto è un 33enne del luogo. Durante quell’orario notturno per strada non c’era un’anima. Il folle, a bordo della sua macchina, si è fermato davanti all’edicola votiva dedicata al “Cuore di Gesù” dove vi era appunto la statua. Una meta di pellegrinaggio dei devoti dell’hinterland catanese che raggiungono Trecastagni proprio per affidare nelle mani di Cristo le proprie preghiere.
Le telecamere inchiodano il folle
L’uomo di 33enne, pensando di non essere visto, con un bastone di metallo tirato fuori dal sedile posteriore della macchina, si è avvicinato alla statua colpendola ripetutamente con violenza. Il sito la Sicilia e tutti i quotidiani locali forniscono tutti i particolari. Non immaginava che erano attive le telecamere di videosorveglianza, che erano in direzione per lui sfavorevole. Dal video che i carabinieri del luogo hanno esamato si vede la villenza con cui l’uomo ha sferrato colpi di bastone a danno della statua. L’intervento di un passante ha evitato che il folle infierisse con altri colpi. Ha bloccato l’uomo, l’ha fatto smettere mnacciando di chiamare i carabinieri.
L’uomo ha inveito verso la statua con altri colpi finali ma poi è tornato in macchina, riponendo il bastone. Il passante ha avvisato i carabinieri che hanno potuto prelevare le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e ricostruire l’identikit dell’autore del gesto e l’auto utilizzata. Hanno raggiunto l’autore del gesto folle e blasfemo e durante la perquisizione hanno trovato il bastone di metallo che recava ancora le tracce di marmo del Cristo.
Sull’ autore de gesto gravavano molte denunce
Non è la prima volta che la furia si abbatte sui simboli cristiani, ma la virulenza di questo gesto fa accaponare la pelle. I motivi che hanno indotto l’uomo ad agire in maniera così scondiserata non si conoscono ancora. Si conoscono invece i sui precedenti: su di lui grava una denuncia per reati di danneggiamento aggravato e porto illegale di arma impropria. Mentre gli inquirenti sono alla ricerca di particolari sul movente, i cittadini e i devoti della cittadina siciliana e dei dintorni sono sconcertati e addolorati.
Non si capisce perché non si possano pubblicare – in casi del genere documentati in modo inoppugnabile – NOMI E COGNOMI di questi criminali teppisti. Sapendo che poi il loro nome circolerebbe ovunque, e sarebbero ROVINATI, ci penserebbero 100 volte prima di fare queste cose.