Sequestro del cellulare di Silvio Leoni: la solidarietà del Secolo d’Italia
Il Cdr e la Direzione del Secolo d’Italia esprimono solidarietà al collega Silvio Leoni a cui è stato sequestrato il cellulare – su disposizione della Procura di Ancona – mentre si trovava impegnato in un servizio di approfondimento sulla strage di Bologna.
Silvio Leoni ha contattato un magistrato per chiedere informazioni e delucidazioni sugli sviluppi del caso. Una richiesta gentilmente rivolta dal nostro collega via telefono e per whatsapp e alla quale si è sentito rispondere cortesemente sul momento, salvo poi ritrovarsi indagato dalla Procura di Ancona. Nel rinnovare dunque la solidarietà del Cdr e della Direzione del Secolo d’Italia al collega Silvio Leoni, di cui la stessa polizia giudiziaria non ha potuto far altro che riscontrare il comportamento corretto, si sottolinea che il provvedimento subìto è, come sostenuto anche dal comunicato di solidarietà diramato dall’associazione Stampa Romana, un atto «abnorme della Procura». Oltretutto è ancora tutta da dimostrare la stessa competenza territoriale della procura marchigiana. Inoltre, in considerazione del dato giuridico secondo il quale i presidi e «le tutele di legge a garanzia della segretezza delle fonti e degli strumenti di lavoro discendono dall’art. 21 della Costituzione», chiediamo alla procura di Ancona la restituzione dello strumento di lavoro e la non compromissione di contatti e fonti del collega Silvio Leoni.
La direzione del Secolo d’Italia
Il cdr del Secolo d’Italia