Sallusti stronca Di Maio: «Il problema dell’Ilva affidato a un ragazzino che vendeva bibite» (video)

6 Nov 2019 10:56 - di Antonella Ambrosioni
Sallusti

Sallusti, direttore del Giornale,  in questi giorni è molto presente in tv sul dramma dell’Ilva e, ospite in molti talk show, ha messo in evidenza una piaga macroscopica. “Un problema affidato a un ragazzino che fino a 4 anni fa vendeva bibite”. Il giudizio è caustico ma purtroppe reale. Visti gli esiti disastrosi della vicenda che si sta abbattendo sui lavoratori e su un’ex eccellebnza italiana. “Di Maio fa scappare chi investe bel nostro Paese”, ripete Sallusti. Il che è un grande problema per l’Italia.

“Abbiamo affidato una decisione fondamentale per le sorti del Paese a un ragazzino che fino a quattro anni prima vendeva le bibite al San Paolo”. Lo ha evidenziato con la consueta chiarezza Sallusti a Lilli Gruber nel corso di una puntata di Otto e mezzo. Si discuteva della  questione Ilva, dopo l’annuncio improvviso dell’addio del gruppo ArcelorMittar. Ospite insieme allo scrittore Gianrico Carofiglio e al giornalista Luca Telese, Sallusti ha risposto proprio a quest’ultimo in merito a un paragone sulla questione dell’Ilva tra l’ex ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni Carlo Calenda e Di Maio, a capo del MiSE durante il governo Conte . “Avrei qualche dubbio su Di Maio come Calenda. Calenda ha portato qui il primo gruppo internazionale di produzione dell’acciaio e ha fatto mettere sul piatto 4 miliardi. Di Maio li ha fatti scappare. Attenzione a dire che sono uguali”.

Commenti

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  • salvatore caruana 6 Novembre 2019

    qualche giorno fa ho letto una dichiarazione del ministro al sottosviluppo patuanelli (a meno che era una falsa notizia) che recitava “non accetteremo ricatti. se vogliono andar via facciano pure”. e se ne sono andati. il codice civile regolamenta il diritto di recesso al verificarsi di alcune condizioni. e qui le condizioni sono mutate. cui prodest la chiusura di taranto? sicuramente ai francesi che aumenteranno la loro produzione di acciaio. siamo passati da una “eccellenza italiana ” ad una indecenza italiana