«Rigurgiti neofascisti a Verona»: ignobile aggressione di “Piazzapulita” a FdI

23 Nov 2019 16:27 - di Redazione

“Rigurgiti  neofascisti a Verona”. Un’ aggressione a mezzo tv contro FdI è quella attuata da Piazzapulita nella puntata di giovedì sera. Corrado Formigli vuole dimostrare che Verona è un covo di biechi si neofascisti. Ma l’obiettivo vero è FdI. Nella persona di Massimo Mariotti. Una vita  a destra, è il presidente della Serit. È la società per la raccolta dei rifiuti. Mariotti è stato candidato di FdI alle europee.

«Si è trattato di una vera e propria aggressione da parte dei giornalisti della 7». Così testimonia Roberto Perticone, dirigente
lombardo di FdI. «Ho personalmente assistito a tale aggressione. E sono poi intervenuto come potrete desumere dalla trasmissione stessa cercando di fare smettere lo scempio…».  Lo hanno «letteralmente sequestrato» per oltre mezz’ora. «Incalzandolo con inaudita violenza verbale».  E «senza concedergli alcuna opportunità di replica». A Mariotti è stato letteralmente impedito di uscire da un ristorante.
Al dunque, di quale odioso crimine  s’è macchiato Mariotti? Di aver contribuito con 1500 euro, attraverso la Serit, alla realizzazione di un convegno dal titolo “Le bugie sull’immigrazione”. Come se non fosse prassi consolidata di enti o aziende pubbliche quella di sponsorizzare eventi culturali.  Ma per Piazzapulita non si può. «Legale ma inopportuno». Se invece fosse stato un convegno sulla resistenza finanziato da un’amministrazione di sinistra? Possiamo essere certi che Formigli non avrebbe sguinzagliato i suoi reporter d’assalto. Come Alessandro Lasta. Che -secondo le testionianze- avrebbe  compiuto atti di vera prepotenza contro Mariotti. Contando sul montaggio del servizio.  Quello che si vede in tv, non è che una minima parte di quello che è realmente accaduto. È un vecchio trucco della propaganda televisiva. Che certi registi e certi conduttori tv conoscono benissimo.
 Il servizio sui “rigurgiti neofascisti a Verona” è stato rilanciato da Nextquotidiano.  E in modo a dir poco tendenzioso.  Tra ignoranza e malafede.

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