Rifiuti, Civitavecchia ferma i camion della Raggi: «La discarca non ce la fa»
Rifiuti, Civitavecchia blocca i camion della Raggi. «La discarica di Civitavecchia non può accogliere le 1000 tonnellate indicate». A parlare è l’imprenditore proprietario della discarica Mad. «Abbiamo risposto alla Città Metropolitana che, oltre alle quantità di 300 tonnellate al giorno di rifiuti che già riceviamo da Roma, non possiamo. «Le caratteristiche tecniche della discarica non ci permettono di ricevere più di 500 tonnellate al giorno. Aggiungendo quindi 200 tonnellate in più a quello che già arriva all’impianto».
E oggi arriva Salvini. «Nel pomeriggio sarò a Civitavecchia. Insieme a sindaco e cittadini che non vogliono diventare la discarica di Roma per colpa di Raggi e Zingaretti».
«L’incapacità dell’amministrazione comunale di Roma seppellisce la città di Civitavecchia con i rifiuti della Capitale». Così si legge sul sito Facebook 7colli. «La decisione presa stamane dalla Raggi con un’ordinanza, vedrà trasferire da Roma in direzione della città del litorale un terzo dell’immondizia capitolina raccolta ogni giorno». «Ben mille tonnellate che vanno nella discarica locale». Tutto questo «perché Virginia Raggi è inadempiente rispetto al dovere di individuare a Roma un sito per le tremila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti quotidianamente nella Capitale. Ma lo stesso Zingaretti non è esente da responsabilità». Il piano rifiutiè fermo all’amministrazione Polverini. «La smettano sia l’una che l’altro: dimostrino di saper governare invece di giocare allo scaricabarile».
Nella vicenda della spazzatura romana potrebbero esserci molteplici responsabilità. A partire da quelle istituzionali, oltre che dell’azienda municipalizzata Ama, la cui inefficienza è sempre più sotto gli occhi di tutti. Virginia Raggi, sindaco di Roma, continua nella parte di Alice nel paese delle meraviglie. Punta il dito contro la regione Lazio, ma è anche vero che si rifiuta di indicare un sito per la discarica di servizio dentro i confini della Capitale.