Prodi: «La sinistra perde perché pensa ai gay e non agli operai». Il mondo Lgbt insorge

17 Nov 2019 11:42 - di Ginevra Sorrentino
Prodi

Prodi dà la sveglia al Pd. E lo fa proprio nel corso di una ricorrenza particolarmente simbolica per dem e kompagni. Così, in occasione dell’anniversario della “Svolta della Bolognina” dichiara secco: la sinistra italiana perde voti perché molti ex elettori pensano che oramai si occupi solo dei diritti dei gay e non di quelli degli operai. Non solo: non contento, il Professore nei passaggi successivi del suo discorso, rilancia e rincara la dose. E striglia un esercito di attivisti e militanti allo sbaraglio. Una truppa che rischia di andare al massacro elettorale proprio in Emilia Romagna e che ai richiami di uno dei padri nobili d’area non ci sta. E su Twitter, dalla associazioni Lgbt, fino ai singoli utenti, è rivolta social.

Prodi, «la sinistra perde perché pensa solo ai gay e non agli operai»

L’appuntamento con le urne nello storico avamposto rosso è fissato in calendario per il prossimo 26 gennaio. Una data importante e un evento decisivo per il futuro del governo giallorosso scricchiolante dalla nascita e ora alla prova del voto nella regione “rossa” dopo la débacle registrate in Umbria. E così, nonostante i giornali di area abbiano tentato di mimetizzare quello scomodo richiamo professorale, il virgolettato attribuito a Prodi non passa comunque inosservato. E come riporta, tra gli altri, nelle ultime ore il sito de il Giornale riprendendo quello del Corriere di Bologna, leggiamo: «Bene, il Corriere di Bologna – giusto per fare un esempio, ha titolato “Prodi è sicuro: vince il centrosinistra”. Ma alla cerimonia per i trent’anni della storica svolta decisa da Achille Occhetto – che di fatto sciolse il Partito Comunista Italiano – il Professore ha detto un’altra cosa molto, ma molto interessante. E che è stata riportata dai siti Lgbt».

Ma sui social è rivolta: «Ci date la colpa dei vostri fallimenti»

L’ex premier, in carica per ben due volte, fa saltare sulla sedia Piero Fassino e tutti gli altri notabili del Partito Democratico presenti all’evento, sostenendo che «il fallimento della socialdemocrazia sarebbe da addebitarsi al fatto che molti degli ex elettori percepiscono che essa ha difeso le persone omosessuali e non gli operai». Un duro attacco sferrato non proprio in punta di fioretto con cui Prodi addebita la colpa della crisi endemica della sinistra italiani all’eccessiva attenzione rivolta alle tematiche e ai diritti degli omosessuali. E, contestualmente, alla scarsa capacità della classe dirigente dem di intercettare i bisogni reali e concreti di un intero elettorato, rimasto in questi anni a bocca asciutta. Lo zoccolo duro della sinistra del Belpaese, la storica classe operaia, non si sente in paradiso. Anzi, come rimarcato dal Professore, è stata sbattuta nell’inferno della crisi e dell’oblio.

La rivolta degli elettori dem parte da Twitter

Non per niente, tra i tanti, il caustico commento riportato da un utente su Twitter rispedisce le accuse al mittente. E come riportato dal sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti, posta  e commenta: «Prodi in occasione del trentennale della Svolta della Bolognina ha spiegato alla sala gremita dell’Auditorium Biagi di Bologna che la sinistra perde perché difende i gay e non gli operai. In 30anni abbiamo ottenuto solo le Unioni Civili ma ci danno la colpa dei loro fallimenti». Ed è solo uno dei tanti che ha provato a rigettare il giochetto dello scaricabarile. Che, dall’uscita di Prodi, si è sentito offeso e raggirato. Due volte…

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