Meloni avverte la Lega: «Non si fanno patti con gli avversari, il governo va rispedito a casa»

26 Nov 2019 11:09 - di Gigliola Bardi
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Un no secco “a tutto quello che serve solo ad allungare la vita di questa legislatura”. Quindi, anche alla proposta del leghista Giancarlo Giorgetti per un tavolo sulle riforme condiviso con la maggioranza. Giorgia Meloni avverte che ad “allungare il brodo” FdI non ci starà. Anche perché “le riforme sono un tema serissimo, che per evidenti ragioni non può essere affrontato da questo Parlamento”. Sì, invece a una eventuale Costituente, a patto, però, che sia «eletta contestualmente al nuovo parlamento, perché – ribadisce la leader della destra – questo governo più dura e più fa male al Paese».

Meloni avverte: “Niente patti con gli avversari”

Intervistata dal Corriere della Sera, Meloni non nasconde la sua “sorpresa” per il fatto che “l’invito a sedersi ad un tavolo sia stato fatto prima alla sinistra che a noi”. “Magari – ha chiarito – non è una posizione concordata con Salvini. Ma se siamo il centrodestra per discutere di Regionali, dobbiamo esserlo per proposte di tal peso”. Crede a un “possibile riavvicinamento tra Salvini e Di Maio?”. “Per carità – risponde Meloni – non escludo che Di Maio ci pensi pur di conservare la poltrona, ma escludo che possa interessare a Salvini. Anzi, confido che lo escluda definitivamente, magari firmando quel patto anti-inciucio che continuo inutilmente a proporre“. E, ancora, a proposito del dialogo sulle riforme, “agli alleati ricordo che l’attuale legge elettorale fu fatta con pezzi di centrodestra che si accordarono con il Pd, e il risultato fu un sistema che ha impedito la vittoria della nostra coalizione”. “Non si ripeta l’errore”, è quindi l’ammonimento di Meloni.

La riforma possibile: l’elezione del Capo dello Stato

Eppure una riforma che si potrebbe fare subito c’è: “Quella per l’elezione diretta del capo dello Stato“. FdI sta già raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare. “Per il prossimo presidente facciamo votare i cittadini. Vediamo se sceglieranno quel Prodi al quale Grillo sta strizzando l’occhio andando alla saldatura con il Pd”, esorta Meloni, sottolineando che Pd e M5S sono parimenti “l’avversario da battere”, perché insieme hanno dato vita a un governo che “non fa l’interesse della nazione”.

 

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