Matteo Renzi ora fa l’uomo dal cuore d’oro: «Sono come Jessica Rabbit, non sono cattivo»
Recita la parte del buono, Matteo Renzi. Vuole pacificare gli animi, dice. A sinistra e a destra. Un missionario della politica, sembra autodefinirsi. È l’ennesima mossa per essere centrale nelle scelte politiche. Ha già massacrato Zingaretti, ridotto a inseguirlo dappertutto. Ha messo la corda al collo ai Cinquestelle, prendendosi la rivincita. Ha imposto un primo piano per la Boschi, nonostante Banca Etruria.
La verità è che la sua è solo strategia. Ne ha combinate di tutti i colori. E ora vuole rimettersi prepotentemente in gioco facendo dimenticare il passato. Il missionario della politica assicura che non farà cadere il governo in caso di sconfitta in Emilia Romagna. «Ma di che parliamo? Io sono come Jessica Rabbit, non sono cattivo, mi disegnano così», dice a Rtl102.5. «A chi interessa a chi accadrà il giorno dopo delle elezioni in Emilia Romagna, in Calabria o in Toscana? Agli ascoltatori interessa sapere se riusciamo ad eliminare quella follia della tassa sulle auto aziendali».
Ed ecco l’autoesaltazione. Si vanta, Matteo Renzi, come la matrigna di Biancaneve davanti allo specchio: «A me sta a cuore evitare che il governo aumenti le tasse. Abbiamo fatto la battaglia sull’Iva, ci han preso per matti. E l’abbiamo tolta. Abbiamo fatto la battaglia sulla tassa sui cellulari e abbiamo tolto anche quella. Adesso sulle auto aziendali e sembra che abbiano tolto anche quella lì».