Manovra, pioggia di emendamenti della maggioranza. Così Pd e 5Stelle si fanno la guerra

20 Nov 2019 15:06 - di Redazione
emendamenti

Una valanga di emendamenti si abbatte sulla manovra economica. Che si appresta a sbarcare nell’aula del Senato il 3dicembre. Una corsa contro il tempo per il via libera definitivo entro il 31 dicembre.

Pioggia di emendamenti sulla manovra

Sono circa 4500 gli emendamenti presentati in Commissione Bilancio al Senato, una mole impressionante di modifiche al testo che la dice lunga sullo stato di salute della maggioranza. Il costume non è nuovo. Ogni anno si ripete lo stesso “rito”:  una  pioggia di modifiche e micro-provvedimenti, che sarà discussa solo in parte. E ancora meno verrà approvata. Questo volta però, numeri alla mano, le modifiche richieste sono uno specchio fedele delle liti interne alla maggioranza. Veti incrociati, ricatti e recriminazioni tra Pd e 5Stelle si sono trasformati in altrettante richieste di modifica. Una guerra strisciante, con quasi 1000 emendamenti a firma Pd, che si riverbera sulla manovra. Licenziata pochi giorni fa proprio dai leader dei partiti che oggi litigano sugli aggiustamenti in corsa.

Il Pd si scatena contro il testo del governo

Notevole la mole di emendamenti firmati dai partiti che sostengono il governo Conte. Il Partito democratico ne ha presentati 921, il Movimento 5Stelle 435, Italia Viva 240. Altre centinaia arrivano dal gruppo Misto (di cui fa parte LeU) e dalle Autonomie. Per un totale di quasi 1700.  Alcune sono vere e proprie provocazioni, come lamenta Luigi Di Maio. Basti pensare alla proposta di disturbo di Italia Viva di abolire Quota 100. Una misura bandiera per il governo che ha già confermato di non voler toccare fino alla sua naturale scadenza, tra due anni.

È lite su sugar tax e auto aziendali

Le misure più discusse riguardano sugar tax, plastic tax, tassa sulle auto aziendali. Per il partito di Renzi le micro-imposte vanno abolite in tronco. I dem propongono di abbassare la tassa sulla plastica da un euro per chilo a 0,80 centesimi per chilo, e di non applicarla sui prodotti derivati da plastica riciclata. I 5Stelle dicono sì alla microtassa, ma chiedono che siano totalmente esclusi i dispositivi monouso medico sanitari e i prodotti monouso in plastica riciclata.

Poi c’è una lunga lista di micromisure di bandiera, come la richiesta di pagamento alla Chiesa degli arretrati Imu  firmata 5Stelle che si esibiscono anche nella proposta di ridurre l’Iva al 10% per i profilattici maschili e femminili e al 5% per gli assorbenti ma solo se biodegradabili.

Le opposizioni, chiedono il ripristino della flat tax per i redditi dai 65 ai 100mila euro e della mini Ires, la reintroduzione dello scudo penale per ArcelorMittal, la cancellazione di tutte le microtasse. Tra le proposte leghiste quella per il comparto sicurezza: 50 emendamenti per stanziare 3 miliardi di euro.

Il recordman degli emendamenti

Il recordman degli emendamenti è un senatore di Forza Italia. «Il numero preciso non lo so nemmeno io. Ma credo siano almeno 500, la metà di quelli del mio gruppo!», dice soddisfatto il senatore Gilberto Pichetto Fratin. Commercialista a Biella, ex vicepresidente della Regione Piemonte, spiega al Corriere che quando stai all’opposizione «hai il dovere di provarci. E poi, anche se non passa, un emendamento segnala un tema, apre un dibattito. Magari passa la volta dopo». È disposto a ritirare tutti gli emendamenti «in cambio di un vero taglio delle tasse. Ma so che non andrà così, purtroppo».

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