Luca Sacchi, ai funerali Anastasiya non c’è. Lo strazio della madre, la rabbia degli amici
A porgere l’estremo saluto al suo fidanzato Anastasiya non c’era. Mancava solo lei, la giovane ucraina, dietro la bara di legno chiaro con dentro il corpo di Luca Sacchi, il giovane ucciso a Roma nei giorni scorsi con un colpo di testa. Un’assenza, la sua, che non è passata inosservata. Non che i parenti e gli amici del povero Luca si aspettassero di trovarla vicino a quel feretro, accovacciata a fianco al papà e a Concetta, la mamma del ragazzo. Tutt’altro: qualcuno storce persino il naso sentendola nominare. Il perché di questa assenza lo scioglie infine un amico di famiglia: «Forse non tutti avrebbero gradito la sua presenza».
La fidanzata di Luca non si fa vedere
Già, troppi ancora sono i misteri intorno a questa morte assurda. E troppo intenso è ancora il dolore per questo 24enne strappato alla vita e alla famiglia per poter tollerare reticenze e amnesie nella ricostruzione dei suoi ultimi istanti di vita. «La morte di Luca ci ha colpito, in un certo senso ci ha fatto morire anche a noi». A dirlo, il sacerdote della chiesa del Santissimo Nome di Maria, zona Appio Latino. Compito davvero ingrato il suo: trovare le parole da infilare nel cuore martoriato di una mamma che non stacca gli occhi da quella bara mormorando a ripetizione «figlio mio, figlio mio». Certo, parla del perdono. Del resto, come potrebbe non farlo. Il perdono è l’arma dei cristiani. Ma è ancora troppo perché una madre possa impugnarla. Il tempo farà la sua parte.
Chiesa gremita per l’estremo saluto del giovane ucciso
Al momento ad incombere e a dominare è ancora l’incomprensione. E la rabbia. Ci pensa Roberto, il cugino di Luca a darle voce: «Non avrei mai pensato di doverti salutare così. Ora c’è solo tanta rabbia. Non è possibile e non è giusto. Ma le tragedie toccano sempre alle persone buone e Luca era uno di queste. Un ragazzo d’oro che tutti genitori avrebbero voluto come figlio». Parole semplici, ma vere. Che restano sospese nell’aria tanta è la folla che gremisce la chiesa. Sono tantissimi gli amici. Brutto pensare che possa essere stato uno che lui considerava tale ad attirarlo in una trappola rivelatasi fatale. La morte così assurda di un giovane strazia i suoi genitori e addolora i suoi amici. Ma lasca un sensazione di vuoto anche in chi non ne è immediatamente coinvolto. Già, è difficile non commuoversi guardando quella bara di legno chiaro seguita da quella piccola donna che la segue a testa bassa ingoiando lacrime e dolore.