Liliana Segre si libera da chi la tira per la giacca: dice no a Napoli e anche alla candidatura al Quirinale
Liliana Segre si sottrae alla baraonda politica degli ultimi giorni e con garbo respinge ogni strumentalizzazione. A cominciare dall’ipotesi di di una sua candidatura al Quirinale. “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale. Ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica tale candidatura è improponibile. C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero”. Questo quanto afferma la senatrice Segre in una nota.
Non solo, Liliana Segre dice anche no alla cittadinanza onoraria di Napoli. La proposta arrivava dall’assessore Eleonora De Majo. La De Majo, che proviene dai centri sociali, si è distinta per le sue posizione antisioniste. Posizioni che sono state riportate sul portale dell’ebraismo italiano, Moked. «La Consigliera nel recente passato aveva affermato che il “sionismo è nazismo”, paragonato il premier israeliano Netanyahu a Hitler, definito il governo israeliano “un manipolo di assassini” e gli israeliani “porci, accecati dall’odio, negazionisti e traditori finanche della vostra stessa tragedia”».
Segre non gradisce la cittadinanza onoraria a Napoli
De Majo non ha rinnegato nulla, anzi ha ribadito il suo punto di vista, come scrive Il Mattino: «…Essere radicalmente critici verso l’apartheid che lo Stato di Israele pratica nei confronti del popolo palestinese non ha nulla a che fare con l’antisemitismo. L’ho scritto e lo rivendico». Al tempo stesso ha proposto la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. Un modo, a suo avviso, per rispondere a chi la accusa di antisemitismo.
La senatrice Segre non sembra però aver gradito. “La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni. È un riconoscimento profondo. Un abbraccio ideale tra la città stessa e chi la riceve. Mi verrebbe da mutuare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che si contano e cittadinanze che si pesano”. Parole inequivocabili. Alle quali l’assessore Eleonora De Majo ha controreplicato. “Loro hanno una posizione, io la mia. Ho un mondo che sta con me e un mondo che sta contro di me. Il conflitto Israele-Palestina lo studio da quando avevo 14 anni”.
sarebbe bello che la senatrice Liliana Segre, ovviamente liberissima di rifiutare la cittadinanza napoletana si esprimesse sulla politica di Israele verso i Palestinesi, principalmente riguardo l’ incremento di colonie nei territori occupati che di fatto impediscono la nascita dello stato di Palestina e le feroci e indiscriminate rappresaglie contro un avversario infinitamente più debole non risparmiando anziani donne e bambini
L’ assessore e il vecchio concetto sessantottino, ossia l’equazione dei bolscevichi: “studio il conflitto da…per cui non posso non avere ragione io…” . E codesti sarebbero gli individui da cui il Popolo Italiano dovrebbe imparare “lo bello stile”.