Legittima difesa, Bergoglio a gamba tesa: «Lo Stato non dia incentivo alla violenza»

15 Nov 2019 14:50 - di Ezio Miles

Che Papa Bergoglio non ami il sovranismo è cosa nota. Lo si può capire nel caso dell’immigrazione. Non lo si capisce però nel caso della legittima difesa. Un Papa che si fa paladino dello Stato (liberale) di diritto? È cosa inconsueta. E culturalmente stravagante. Ma tant’è: è proprio sulla legittima difesa l’ultimo intervento, a gamba tesa, di Bergoglio.

Incontrando un nutrito gruppo di penalisti internazionali, Bergoglio mette infatti  in guardia dai rischi di una “demagogia punitiva”. Affrontando il tema dell’ ” involontario incentivo alla violenza”, il Pontefice afferma: “In diversi Paesi sono state attuate riforme dell’istituto della legittima difesa e si è preteso di giustificare crimini commessi da agenti delle forze di sicurezza come forme legittime del compimento del dovere”.

“È importante – avverte il Papa  – che la comunità giuridica difenda i criteri tradizionali per evitare che la demagogia punitiva degeneri in incentivo alla violenza. O in sproporzionato uso della forza. Sono condotte inammissibili in uno Stato di diritto. E in genere, accompagnano i pregiudizi razzisti. E il disprezzo verso le fasce sociali di emarginazione”.

Vale la pena ricordare che l’istituto della legittima difesa è stato riformulato nell’aprile scorso, Quando c’era ancora la Lega al governo. Si parla, nel nuovo testo, di “pericolo attuale di una offesa ingiusta”. C’è legittima difesa anche nei casi in cui ci sia “pericolo” di un’aggressione. Non solo, quindi, laddove l’aggressione sia in atto. Altro punto: «chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere» nel proprio domicilio, «agisce sempre in stato di legittima difesa». Essendo «sempre» sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. Si può infine  respingere l’intrusione violenta o minacciosa, senza essere punibili per avere agito in situazione di minorata difesa, o “in stato di grave turbamento” da pericolo in atto.

 

Commenti

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  • Giovanni Scotto di Clemente 16 Dicembre 2019

    il Papa Bergoglio deve smettere di intromettersi nella politica italiana suggerendo ai politici le direttive su come comportarsi specialmente in uno Stato di diritto quale l`Italia.si preoccupi della cure delle anime dei credenti e dei suoi religiosi.forse andrebbe bene a fare le prediche in qualche altro paese dove non vi e` democrazia.

  • filippo nalli 15 Novembre 2019

    a bergò,ma te li fai una buona volta i caiser tuoi o no?mo sei pure diventato esperto di dirittto penale? ma all’epoca dei desaparecidos argentini che facevi?