Legge elettorale, Meloni dice sì al tavolo: «Ma non deve essere un modo per perdere tempo»
FdI si metterebbe al tavolo con la maggioranza per una nuova legge elettorale? “Io vado a tutti i tavoli a cui mi si invita, a dire quello che penso. E penso che se vogliono fare una legge proporzionale condannano l’Italia all’ingovernabilità e a far contare gente che perde le elezioni. Quindi sì, purché non sia un modo per perdere tempo. Se ci sono accordi per fare una legge elettorale in poco tempo che aumenti la quota maggioritaria, io sono d’accordo, altrimenti si va a votare con questa legge nel minor tempo possibile”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, incontrando i giornalisti alla Camera.
Questa dichiarazione della leader di FdI è venuta pressoché in contemporanea con la conclusione del vertice di maggioranza dedicato proprio alla legge elettorale. Non è chiaro, per la verità, su cosa puntino M5S e Pd. Nel comunicato congiunto si parla di proporzionale. Ma si esclude l’assenza di “correttivi”. È una formula involuta dalla quale non si capisce su cosa realmente punti la maggioranza. Quello che si capisce è che la maggioranza pare abbia abbandonato l’idea del proporzionale puro. Ma tale formula riflette anche una certa tensione tra Pd e M5S. Per i grillini il proporzionale puro è questione di sopravvivenza. Per piddini rappresenta invece la sconfessione di almeno 25 anni di storia politica del centrosinistra.
L’idea di un tavolo per la riforma della legge elettorale potrebbe creare non pochi imbarazzi nella maggioranza giallorossa. Un settore consistente del Pd continua a essere legato alla cultura del maggioritario. E la convenienza politica (su cui insiste la componente legata a Franceschini) potrebbe non bastare. Già hanno espresso la loro contrarietà al ritorno del proporzionale puro personaggi come Prodi e Veltroni. Se insistessero con la velleità del proporzionale puro, vorrebbe proprio dire che sono finiti in un vicolo cieco.