Legge elettorale, la Cassazione dice sì al referendum. Calderoli: “Bomba sui giochi di palazzo “
La Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla legge elettorale. Il testo, fortemente voluto dalla Lega, era stato proposto da otto consigli regionali guidati dal centrodestra (Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Basilicata e Veneto) e depositato a piazza Cavour il 30 settembre. Il quesito chiede l’abolizione “del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”. Spinge, insomma, per un sistema maggioritario puro, che pensioni il misto Rosatellum.
La parola alla Corte costituzionale
La questione ora passa alla Consulta, che dovrà valutare l’ammissibilità costituzionale del referendum e dovrà esprimersi entro il 21 gennaio del prossimo anno. “Ci siamo!”, ha esultato Roberto Calderoli sul proprio profilo Facebook. L’esponente leghista, che ha guidato la delegazione che ha depositato il quesito in Cassazione, ha parlato della decisione come del “Big Bang del cambiamento, la bomba atomica che esplode spazzando via tutti i rigurgiti proporzionalisti di chi vorrebbe continuare con i giochini di Palazzo”.
Calderoli: «Via libera decisivo per il referendum abrogativo»
“Questo via libera – ha sottolineato Calderoli – rappresenta un passaggio fondamentale per arrivare alla richiesta di un referendum abrogativo in materia elettorale finalizzato a ritornare ad un sistema elettorale che sia realmente maggioritario, per cui finalmente chi vince governa e chi perde va all’opposizione. Chiudendo per sempre la fase dei giochini di palazzo finalizzati a nascite di governi che non rispettano la volontà del popolo. Così – ha concluso l’esponente leghista – finalmente a decidere sarà il popolo e non il Palazzo“.