«Lara Comi è una pazza scatenata. Pensa di prendere per il c**o»: i nuovi elementi
Gioacchino Caianiello, l’ex dominus di Forza Italia nel Varesotto arrestato nel maggio scorso dalla procura di Milano, compare anche nel secondo filone dell’inchiesta “Mensa dei poveri”. L’inchiesta ha portato a tre misure cautelari, tra cui i domiciliari per l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi. Negli interrogatori resi dopo maggio, ma anche in conversazioni carpite in precedenza, Caianiello avrebbe aiutato la Comi ad ottenere finanziamenti per la sua campagna elettorale ma lei si sarebbe mostrata avida.
Lara Comi, l’attacco di Caianello
Le dichiarazioni messe a verbale
«Ricordo un episodio», si legge ancora nelle dichiarazioni messe a verbale da Cianiello. L’episodio «si è verificato tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019 presso la casa dell’onorevole Gelmini a Milano. In particolare un incontro al quale partecipammo io, la Comi, Gelmini e Marco Bonometti, che conobbi in quell’occasione. La Comi voleva che io intercedessi in suo favore nei confronti della Gelmini. Per creare le condizioni di un sostegno in favore della sua candidatura. Allo stesso modo anche Bonometti nel corso di quella riunione si spese con la Gelmini in favore della Comi». Per Caianello, dopo la mancata elezione alle politiche Comi si sarebbe spaventata. Temeva per la possibile non rielezione al Parlamento europeo.
L’interrogatorio di Caianello
Caianiello, interrogato dai magistrati, sottolinea l’esistenza di un «rapporto molto stretto tra la Comi e Bonometti, oltre che tra quest’ultimo e l’onorevole Gelmini». Nel corso della stessa serata «la Comi mi riferì che Bonometti le parlò in termini molto positivi di me, le chiesi quindi se lei aveva spiegato a Bonometti le mie condizioni, intendendo sia quelle economiche precarie che quelle derivanti dall’interdizione dai pubblici uffici derivante dalla mia condanna per concussione. La Comi mi disse che Bonometti non era una persona che si formalizzava per queste cose e, anzi, aggiunse che Bonometti avrebbe potuto affidarmi una consulenza per far fronte ai miei problemi finanziari».
La signora in questione votò al Parlamento europeo a favore di modifiche liberticide contro i legali possessori di armi da fuoco, della D477 nonostante avesse dato ampie rassicurazioni di aver compreso che sotto le mentite spoglie di provvedimenti antiterrorismo si nascondeva una diminuzione dei diritti dei Cittadini.
Come persona, quindi, ha dimostrato di essere ai minimi livelli umani e merita di essere allontanata dalla politica definitivamente.
Dovrebbe svolgere delle mansioni più consone ad una persona come lei, manuali ed umili, per riprendere contatto con la realtà di tutti i giorni.
Auguro alla Comi di uscire da questa brutta storia. Però come politica mi è sempre sembrata totalmente insipida. Ai tempi del governo Monti ebbe il coraggio di andare a redarguire un povero ferramenta di Varese che aveva scritto sulla porta: “vietato l’ingresso ai politici” (poiché le troppe tasse lo stavano facendo chiudere), dicendogli che nella sua categoria era pieno di evasori! Politici così “geniali” è meglio perderli che trovarli.