Iran: cento morti, mille arresti. Ma gli ayatollah accusano gli Usa: proteste organizzate dall’estero

20 Nov 2019 12:52 - di Giovanni Trotta
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Iran: cento morti, mille arresti. Ma gli ayatollah accusano gli Usa: proteste organizzate dall’estero. Inoltre i leader della protesta in corso in Iran saranno ”giustiziati tramite impiccagione”. Lo scrive il quotidiano Kayhan, vicino alla Guida suprema della Repubblica islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei. Lo stesso giornale sostiene che a guidare la contestazione non siano iraniani, ma che rispondano a ordini provenienti dall’esterno. Kayhan riferisce quindi di ”arresti e confessioni”. Sarebbero almeno 106 i manifestanti uccisi in 21 città dell’Iran durante le proteste esplose venerdì scorso, innescate dall’aumento del prezzo della benzina. Lo denuncia Amnesty International che fa riferimento a “informazioni credibili”. Ma nessuna cifra è confermata. “Le autorità devono immediatamente porre fine a questa repressione brutale e sanguinosa e dare prova di rispetto per la vita umana”, ha detto Philip Luther, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa.

L’Iran: sanzioni crimini contro l’umanità

Ecco la tesi di Teheran. Non hanno visto protagonista “il popolo”, ma sono state un’operazione di “sicurezza” le proteste esplose venerdì in Iran. Proteste innescate dall’aumento del prezzo della benzina, a un anno e mezzo dal ripristino delle sanzioni americane. Lo dice l’ayatollah Ali Khamenei. “Amici e nemici devono sapere che abbiamo respinto il nemico sul piano militare, politico e di sicurezza”, ha detto Khamenei. Si tratterebbe di un complotto di agenti stranieri operanti in Iran. “Abbiamo respinto il nemico a diversi livelli e, a Dio piacendo, respingeremo il nemico anche nella guerra economica”. Khamenei ha poi: “Le sanzioni si sono fatte più dure e continueranno. Per noi è vana la speranza che possano finire nell’arco di un anno o due. Resteranno in vigore per molto tempo”.

Teheran: gli Usa strangolano il popolo

Il presidente iraniano Hassan Rohani ha parlato delle manifestazioni come di un ”test storico”, dove la popolazione ha respinto le ingerenze straniere. Più esplicito il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif . “Vergognoso” il sostegno degli Stati Uniti ai rivoltosi in Iran. ”Il regime che impone misure economiche coercitive e impedisce la consegna di cibo e di medicinali agli anziani e ai malati non può certo affermare di sostenere la nazione iraniana’. Zairf ha risposto al segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che ha preso posizione a sostegno dei manifestanti. “Washington deve prima rispondere delle azioni terroristiche e dei crimini contro l’umanità e contro la nazione iraniana”.

 

 

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