I pastori sardi organizzano via social la difesa per l’inchiesta sul diritto a lavorare: 500 indagati

21 Nov 2019 10:40 - di Redazione

Mentre dalle diverse Procure della Sardegna continuano ad arrivare ai pastori gli avvisi di garanzia per le manifestazioni di protesta che hanno caratterizzato i giorni più duri della vertenza sul prezzo del latte ovino – un numero che supera i 500 indagati – nelle chat e sui social circola un vademecum per quegli allevatori che hanno ricevuto o riceveranno le denunce.

Il vademecum per i pastori indagati

Un elenco di “10 cose da fare” per definire una strategia di difesa unitaria. Si parte con i consigli basilari: “Non avere paura e non fare finta di niente”, quindi “andare in caserma a ritirare l’avviso di indagini” e “non rifiutare di ricevere l’atto: si deve firmare e ritirare l’avviso di indagini”.

Poi la parte più legale: “Contattare subito chi sta organizzando i denunciati per raccogliere e smistare per provincia gli indagati per indirizzarli ai diversi avvocati che si sono resi disponibili alla difesa. Inoltre viene chiesto di “avvisare immediatamente se si è ricevuto un Decreto penale di condanna. E’ urgente – è spiegato – incontrare un legale. Perché in questo caso se non si presenta opposizione entro 15 giorni dalla notifica, la condanna al pagamento diventa definitiva. E poi – si aggiunge – non è più possibile contestarla, e bisogna pagare.

E’ indispensabile – si legge ancora nel vademecum – valutare la scelta difensiva più opportuna e adeguata alla singola persona”. Il legale si deve incontrare “prima della scadenza dei 15 giorni, possibilmente al più presto e non l’ultimo giorno”.

I consigli per evitare altri guai

Si consiglia poi di “incontrare il legale, che fornirà tutti i chiarimenti necessari. Dagli atti processuali, alle scelte difensive, dai tempi agli eventuali costi da sostenere. Informarsi se ci sono altri denunciati dello stesso paese e comunicare anche agli altri cosa fare con il passaparola“.
Infine si consiglia di “non prendere iniziative tipo andare dai carabinieri a rilasciare dichiarazioni, pagare la condanna o altro senza aver prima consultato un legale”. Mai restare “senza difesa, perché le indagini continuano lo stesso con un legale nominato d’ufficio”

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *