Emilio Fede: «Ho rischiato di perdere un occhio. Il responsabile me la deve pagare»
Fosse ancora alla guida del Tg4, avrebbe certamente gridato: «Attentato!». Ma quei tempi epici sono ormai alle spalle di Emilio Fede e l’attentato è solo una caduta dolorosa nel suo condominio di Milano2: «Mi ha letteralmente massacrato», lamenta il giornalista. Da qui la sua decisione di denunciare l’amministratore del palazzo: «La strada – spiega infatti Fede – ha una pavimentazione pietrosa con spazi tra una pietra e l’altra. E io sono inciampato finendo in ospedale con danni notevoli alle gambe e al viso dove ho riportato ferite e tumefazioni, rischiando di perdere un occhio».
«L’amministratore di Milano2 deve finire in galera»
Una caduta più che brutta, insomma. Soprattutto se si considera che Fede, 88 anni suonati, non è proprio un giovanotto. L’inciampo della pavimentazione condominiale ha lasciato il segno. «Sono stato due giorni ricoverato al San Raffaele e domani devo tornarci per un intervento al naso causato dalla caduta», racconta il direttore. Il suo obiettivo non è il risarcimento economico («lo devolverò in beneficenza»), ma l’amministratore condominiale. «Voglio che sia condannato – dice -. Troppe persone sono cadute, oltre me». Che tra i due ci sia conto in sospeso, è lo stesso Fede a farlo capire.
Fede ha già dato mandato al suo legale
Tutta colpa di una precedente caduta. «Anche lo scorso anno sono inciampato facendomi male», ricorda Fede. Allora la vicenda si chiuse con un risarcimento di 6800 euro in favore dell’ex-direttore del Tg4. Una decisione che suona come colpa dell’amministratore. Tutto, però, è rimasto come prima. «La strada non è stata riparata». Segno che il risarcimento scucito non è servito a convincere chi di dovere a fare i lavori richiesti. «Ecco perché dico che questa volta quello che mi preme è la condanna penale dell’amministratore del condominio». Sul punto Fede non transige: «Ho già parlato con il mio avvocato penalista Giuseppe Toraldo di Napoli che ha seguito la vicenda della prima caduta. Ora – conclude – seguirà questa».