Elezioni in Spagna: occhi puntati sul risultato dei sovranisti di Vox
«Oggi si vota in Spagna. Siamo al fianco di Santi Abascal e degli amici di Vox che insieme a FDI fanno parte della famiglia dei conservatori europei. Gli spagnoli premieranno la vostra coerenza e la battaglia contro il secessionismo per una Spagna unita e forte». Così Giorgia Meloni nel suo ultimo post sui Social. La leader di FdI ha formulato i suoi auguri alla formazione sovranista, che viene data in grande crescita.
Urne aperte in Spagna fino alle 20
Le urne sono aperte in Spagna, dalle 9 alle 20. Sono le quarte elezioni generali in quattro anno. Ma ancora una volta non è chiaro se l’esito del voto dei 37 milioni di elettori chiamati alle urne riuscirà a mettere fine allo stallo politico che blocca il paese, dove i principali partiti sembrano incapaci di trovare un accordo. I sondaggi indicano ancora una volta come prima forza il partito socialista (Psoe) del primo ministro Pedro Sanchez, che però rimarrebbe al di sotto della maggioranza assoluta. Ma intanto la ripresa delle tensioni in Catalogna ha fatto schizzare in alto il gradimento della formazione sovranista di Vox, che potrebbe diventare terzo partito della Spagna.
Il timore dell’ennesimo stallo
Sanchez aveva già vinto le elezioni del 28 aprile. In testa con 123 seggi, un risultato importante ma sotto la soglia di maggioranza di 176 deputati. Dopo che la caduta del suo governo di minoranza aveva portato al voto, il leader socialista non è riuscito a formarne uno nuovo. I negoziati con l’estrema sinistra Podemos di Pablo Iglesias si sono arenati su veti reciproci. Mentre i liberali di Ciudadanos non hanno voluto sostenere l’esecutivo dall’esterno. A metà settembre, quando il re è stato costretto a convocare nuove elezioni, Sanchez ha impostato una campagna tesa a chiedere una maggioranza chiara per portare avanti da solo un governo stabile. Ma non tutto è andato come previsto.