Caso Balotelli, l’ex sindaco-sceriffo Gentilini: «C’è razzismo, ma nei confronti dei bianchi»

5 Nov 2019 11:56 - di Redazione
Balotelli

«Balotelli da quando è entrato nel mondo del calcio deve essere rispettato, qualunque sia il colore della pelle. Perché nessuno insorge, quando un intero stadio insorge, quando i tifosi insultano un giocatore di razza bianca?“. A dirlo Giancarlo Gentilini intervenendo stamattina durante Il Morning Show di Radio Cafè, la stessa emittente radiofonica veneta che ieri mattina aveva intervistato il noto ultras del Verona Luca Castellini che aveva definito Mario Balotelli “non compiutamente italiano”.

L’ex sindaco-sceriffo provoca sul caso Balotelli

Alla domanda dello speaker del programma che chiede se esista un razzismo al contrario verso i bianchi, l’ex sindaco sceriffo di Treviso Giancarlo Gentilini ha risposto: «Sì, nel senso che io credo che il Padre eterno abbia creato le cinque razze, che sono tutte sullo stesso piano. Queste razze sono simboleggiate dai cinque cerchi delle Olimpiadi». A nulla vale l’obiezione dello speaker che spiega a Gentilini che i cerchi olimpici simboleggerebbero in realtà i cinque continenti. Continua infatti Gentilini: «Rappresentano gialli, rossi… Ed allora perché si penalizza un personaggio che non è di questa razza e fa parte di un altro continente? La Lega non ha mai avuto paura dei neri e degli africani. Io ho creato la Lega quando ho vinto a Treviso».

L’ira del calciatore del Brescia

«Qua amici miei non c’entra più il calcio. State insinuando a situazioni sociali e storiche più grandi di voi, piccoli esseri». Era stata questa la risposta via Instagram di Mario Balotelli alle parole del capo degli ultras del Verona, Luca Castellini su quanto accaduto nella sfida con il Brescia. «Qua state impazzendo, svegliatevi ignoranti, siete la rovina». «Però quando Mario faceva e vi garantisco farà ancora gol per l’Italia, vi sta bene, vero? Le persone così vanno radiate dalla società». «Non solo dal calcio -aggiunge nelle stories Balotelli -. Basta mandar giù ora. Basta lasciar stare. Basta. Basta».

 

 

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