Bruxelles taglia le stime di crescita per l’Italia. Ma Moscovici rassicura Conte: «Non bocceremo la manovra se…»

7 Nov 2019 14:12 - di Milena De Sanctis

Le genuflessioni di Giuseppe Conte a Bruxelles sono servite a ben poco. L’Ue usa nuovamente la scure sull’Italia. La Commissione Europea, infatti, taglia le stime della crescita dell’Italia per l’anno prossimo, lasciando invariate quelle per il 2019. Con l’economia in rallentamento, aumenta di conseguenza il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo. E l’Italia resta stabilmente la maglia nera dell’area euro e dell’intera Ue a 28 per la crescita attesa. Mentre 11 Paesi della zona euro su 19 dovrebbero registrare un pareggio o un attivo di bilancio, l’Italia continuerà l’anno prossimo a fare i conti con un disavanzo elevato, secondo Bruxelles più elevato di quanto stimato dal governo Conte.

Bruxelles, Moscovici: «Servono aggiustamenti alla manovra»

Ma il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici, presentando in conferenza stampa le previsioni economiche d’autunno cerca di ammorbidire i toni. E soprattutto di rassicurare Conte. Riguardo alla manovra economica dell’Italia «siamo alla ricerca di aggiustamenti e di spiegazioni, che possano permettere di prendere una decisione che non sarà un rifiuto, né l’avvio di una procedura ora».  In Italia, dice Moscovici, «è alla produttività che bisogna provvedere soprattutto. Non commenterò oggi gli scambi che abbiamo nel campo della finanza pubblica con il governo italiano».

Bruxelles chiede spiegazioni

E poi ancora: «C’è stato uno scambio di lettere, che non si è svolto affatto nello stesso clima, con lo stesso stato d’animo e gli stessi ragionamenti dell’anno scorso: non abbiamo per niente pensato a respingere la manovra dell’Italia». Al governo «abbiamo chiesto spiegazioni, abbiamo continuato gli scambi. Le decisioni che prenderemo saranno pubblicate nelle nostre opinioni, che verranno comunicate il 20 novembre: sarò ancora qui, con il vicepresidente Valdis Dombrovskis, e potrò rispondere con maggiore precisione. Ma voglio dire no, non ci sono misure, in alcun caso».

Le stime di crescita

In attesa del responso del 20 novembre, però c’è tutt’altro che essere tranquilli.  Secondo le previsioni economiche d’autunno, diffuse oggi dalla Commissione Europea, il nostro Paese quest’anno dovrebbe crescere dello 0,1%, ben un punto percentuale al di sotto della media dell’Eurozona, che dovrebbe crescere dell’1,1%; l’anno venturo la crescita dell’Italia è prevista allo 0,4%, contro una media dell’area euro stimata all’1,2%; nel 2021, il differenziale è atteso in riduzione a mezzo punto percentuale (+0,7% contro +1,2%). In tutti e tre gli anni l’economia italiana resta la peggiore: quest’anno la seconda “lumaca” dovrebbe essere la Germania, a +0,4%.

I timori

In sostanza Bruxelles è pessimista sull’andamento dell’economia e sull’evoluzione del disavanzo in Italia. L’esecutivo comunitario si aspetta un peggioramento del deficit strutturale tra il 2019 e il 2020, dal 2,2 al 2,5% del Pil. Il debito poi continuerebbe ad aumentare: dal 136,2% nel 2019 al 136,8% nel 2020, al 137,4% del Pil nel 2021. Non solo, per l’esecutivo comunitario, la leggera ripresa prevista per l’anno prossimo è da attribuire «in parte a due giorni lavorativi in più». In questo contesto, come si legge sul Sole 24Ore, esponenti comunitari si sono lamentati in privato del fatto che la legge di bilancio è stata presentata tardi in Parlamento e che molte misure sono state modificate, diluite o eliminate.

 

 

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