Borgonzoni (Lega): “Questo governo ce l’ha con l’Emilia-Romagna. E la sinistra non impara mai…”
Borgonzoni commenta così i 30 anni della caduta del Muro. “A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino la sinistra non ha ancora saputo cogliere la lezione della storia di quel 9 novembre 1989. Noi ci proponiamo come autentici interpreti di quel cambiamento”. Così ha commentato la candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna Lucia Borgonzoni. Parlando di politica attuale, la Borgonzoni ha detto che ”Conte avrebbe già dovuto dimettersi… Questo governo sembra ce l’abbia con l’Emilia Romagna, speriamo vada a casa e ce ne sia un altro con più logica”. E precisa: “La plastic tax non doveva essere introdotta. Va fatto un percorso che abbia una logica. Non bisogna fare le cose solo perché si deve fare cassa e basta…”. ”Speriamo che questo governo possa andare a casa e così usare più logica”, ha avvertito.
Borgonzoni: la sinistra non racconti frottole
Borgonzoni ha poi parlato delle elezioni del 26 gennaio prossimo in Emilia Romagna. “Ora viaggiamo a velocità sei, potremmo viaggiare a velocità dieci… Dove ci sono dei provvedimenti, delle cose buone, vanno tenute. L’ho fatto anche come sottosegretario”. Lucia Borgonzoni, su Skytg24, risponde quando gli chiedono quale sarebbe il suo primo atto in caso di vittoria alle regionali. ”Sicuramente dobbiamo intervenire sulla burocrazia, sui tempi per avere risposte a cittadini e azienda, ci metteremo mano immediatamente. E poi dobbiamo iniziare a ragionare seriamente sull’Appennino, visto che una parte è abbandonata da anni. E poi servono interventi per le infrastrutture”.
La candidata leghista: molte liste ci appoggiano
In caso di vittoria alle regionali “metteremo a posto le cose che non funzionano, confrontandoci con tutti senza chiusura e preclusione. Non arriveremo come barbari, come racconta una certa sinistra, cacciando chi c’era prima per mettere non si capisce bene chi”. Lo dice ancora l’esponente leghista candidata alla presidenza della regione Emilia-Romagna. “Il dialogo e la porta – assicura – sono aperti verso tutti e non c’è nessuno che verrà cacciato in quanto fino al giorno prima magari parlava con la sinistra. La sinistra governava per cui è ovvio che il mondo imprenditoriale parla con chi governa, mi sembra una cosa normale”. “Alle regionali – spiega ancora – avrò liste di appoggio che vanno a prendere un tessuto molto più largo della destra che storicamente noi immaginiamo quando ne parliamo”.