Barcellona in mano ai violenti di sinistra: bruciate in piazza dai separatisti foto del re Felipe

5 Nov 2019 14:06 - di Domenico Bruni
barcellona

Barcellona, è quasi insurrezione. Il capoluogo della Catalogna è teatro di manifestazioni sempre più violente. Ieri sera sono state bruciate pubblicamente immagini del re Felipe VI. Da tempo a Barcellona una minoranza violenta si batte per l’indipendenza della regione dalla Spagna. Nel corso di un referendum-farsa, dove votarono solo i separatisti, la secessione fu confermata. Ma la maggioranza dei catalani è per l’unità della Spagna. La Catalogna da tempo gode di un’autonomia vastissima, ma evidentemente ai violenti non basta. Strano che proprio in un Paese europeista come la Spagna siano forti le tendenze separatiste. Unione Europea sì ma unione della Spagna no. Contraddittoria come sempre la sinistra internazionale. Il gesto di bruciare un’immagine è sempre un gesto di odio che incita alla violenza.

La Corte europea “assolve” gli haters di Barcellona

Anche negli anni scorsi i manifestanti catalani bruciarono immagini del re. Ma ieri sera lo hanno fatto pubblicamente, nelle strade di Barcellona. E a soli conque giorni dal voto anticipato. Il re Felipe e la moglie Leonor erano a Barcellona per la consegna di un premio culturale. Ma i separatisti hanno invaso le strade, accendendo roghi ovunque. Immagini, foto, caricature del re sono state bruciate pubblicamente. Il re è considerato dagli estremisti catalani un usurpatore. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha dichiarato che bruciare le foto non è reato. La Corte si riferiva a due catalani condannati che nel 2007 avevano compiuto un gesto analogo. Perché il gesto “rientra nella libertà di espressione e di critica politica”. Sorprendente visione del tribunale, che anche in passato si è distinto per bizzarre sentenze. In quel caso le foto bruciate furono quelle di Juan Carlos. Il fatto avvenne a Girona, sempre in Catalogna. I due estremisti furono condanntati a 2.700 euro di multa. Ma ora evidentement eil tribunale dovrà rivedere la condanna. La Spagna è indignata per questi gesti, che in realtà incitano all’odio e alla violenza. In Italia per una semplice scritta sul muro si grida allo scandalo. Che succederebbe se qualcuno bruciasse pubblicamente la foto del presidente della Repubblica?

(Foto: Sky tg24)

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