Anpi e sinistra in azione: fanno saltare “democraticamente” un convegno culturale della rivista Il Primato nazionale

22 Nov 2019 18:47 - di Antonio Pannullo
anpi contro casapound

Sinistra ancora contro la cultura. Con l’Anpi in prima fila. Soprattutto se la cultura la fa la destra. Ancora un “boicottaggio” – riuscito – ai danni del Primato Nazionale, il mensile cartaceo e quotidiano on line sovranista edito da Francesco Polacchi. Polacchi, oltre a essere un dirigente di CasaPound, è anche il numero uno di AltaForte. Ossia quella casa editrice che ha osato pubblicare il libro intervista di Chiara Giannini “Io sono Matteo Salvini”. Come si ricorderà, lapseudo intelligenza culturale della sinistra si scatenò anche in quell’occasione. Costrinsero la casa editrice ad andare via dal Salone del Libro di Torino. Il casoha tenuto banco all’ultimo Salone del Libro e ha anche favorito a dismisura le vendite del libro.

Sabotata la conferenza di lancio per gli abbonamenti

Stavolta è saltata per la seconda volta la sala che avrebbe dovuto ospitare, giovedì 28 novembre, la conferenza di lancio della campagna abbonamenti del mensile. Si tratta di un evento dal titolo “La tua scelta sovranista”, a cui era prevista una tavolarotonda. Avrebbero dovuto partecipare, con il direttore della testata Adriano Scianca e il leader di Casapound Simone Di Stefano, di una serie di collaboratori illustri della rivista. Tra cui il vicedirettore del quotidiano La Verità Francesco Borgonovo, lo psichiatra Alessandro Meluzzi e il filosofo Diego Fusaro. Solo pochi giorni fa una prima operazione di mailbombing lanciata dall’Anpi e dal collettivo I sentinelli di Milano aveva già fatto saltare la precedente prenotazione al Grand Hotel Hilton Villa Torretta di Sesto San Giovanni.

L’Hotel Cavalieri cede alle pressioni dell’Anpi

E stamattina anche l’Hotel dei Cavalieri di Milano, dopo l’iniziale concessione, ha optato per negare lo spazio al Primato, evidentemente temendo problemi di ordine pubblico, dopo un altro mail bombing. ”Vi invitiamo a scrivere all’Hotel dei Cavalieri perché sappiano chi stanno per ospitare e possano annullare la concessione della sala. Altrimenti, i luoghi dei fascisti non sono i nostri e l’invito sarà quello a non scegliere l’Hotel del Cavalieri per i nostri eventi e per pernottare a Milano”, l’appello vagamente minaccioso comparso sulla pagina Facebook dei cosiddetti Sentinelli di Milano. Prima venivano bruciati gli alberghi dove si doveva riunire il Msi, oggi ci si limita ad avvertirli. Ma il metodo antidemocratico è sempre lo stesso.

Commenti

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  • Ercole 23 Novembre 2019

    Non è un metodo antidemocratico: è un metodo MAFIOSO.