Alvin Berisha è a casa. Il commovente abbraccio con il padre e le sorelle a Fiumicino (video)

8 Nov 2019 10:57 - di Luciana Delli Colli
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Il piccolo Alvin Berisha è finalmente a casa. L’aereo che lo ha riportato in Italia è atterrato stamattina a Fiumicino, mettendo fine a un incubo iniziato nel 2014. Il bimbo di origini albanesi, che all’epoca aveva sei anni, fu portato via dall’Italia dalla madre, Valbona Berisha, che si era radicalizzata sul web ed era divenuta una foreign fighter. La donna e il figlio, che vivevano a Lecco, erano così partiti alla volta della Siria. E in un campo profughi del Nord della Siria, il campo di Al Hol, è stato ritrovato Alvin, che nel frattempo era rimasto solo: la madre è stata uccisa, pare, nel corso di un combattimento.

Rocca (Cri): «Dovevamo mettere Alvin al sicuro»

A rendere possibile questa difficile operazione umanitaria è stata la collaborazione tra lo Scip, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, il Ros, il consolato albanese, la Croce rossa italiana e la Mezzaluna rossa. Grazie a loro, Alvin ha potuto finalmente abbracciare il padre Afrim, che in questi cinque anni non aveva mai smesso di cercarlo, andando anche più volte in Siria, e le sorelle. “Alvin è in Italia! Ora è tra le braccia del padre e delle sorelle”, ha scritto sulla sua pagina Facebook la Croce Rossa Italiana, non appena il bambino è atterrato. È stato poi il presidente della Cri, Francesco Rocca, a spiegare che “la preoccupazione più grande era far uscire Alvin in sicurezza. Era nostra responsabilità fare in modo che tutto filasse liscio e così è stato e per questo voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato”.

Il commovente abbraccio con il padre e le sorelle

“Quando Alvin ha riabbracciato le sue due sorelle è stato travolgente, oltre che commovente”, ha raccontato ancora Maria Josè Falcicchia dello Scip.

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