Allarme del Codacons per l’uso errato ed eccessivo dei social network tra i giovani
Un’idea per parlare delle conseguenze di un uso errato ed eccessivo dei social e di internet. Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), ha realizzato per il 2020 un apposito calendario dal titolo “Si selfie chi può”. Attraverso 14 scatti provocatori, firmati dalla fotografa romana Tiziana Luxardo, l’associazione analizza le manifestazioni negative delle nuove tecnologie di comunicazione. I giovani italiani sono troppo connessi e l’uso eccessivo di web e social network determina disturbi comportamentali e psico-fisici negli adolescenti. Può sfociare in una vera e propria dipendenza, denuncia l’associazione.
Il Codacons: i giovani stanno troppo tempo online
Gli ultimi dati disponibili ci dicono che l’83% dei giovani italiani al di sotto dei 24 anni (3,6 milioni di individui), trascorre in media ogni giorno circa 4 ore online. La maggior parte delle connessioni (pari a 3 ore e 52 minuti) avviene da smartphone, e più bassa è l’età più aumenta l’esigenza di restare collegati. Il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a prendersi una pausa da web e social e controlla lo smartphone in media 75 volte al giorno. Il 7% dei giovani lo fa addirittura fino a 110 volte al giorno. Il Codacons cita una recente ricerca Usa. Nella fascia 12-15 anni ad una maggiore connessione al web corrisponde un incremento notevole dei casi di disturbi psico-fisici.
Cosa vuole comunicare con le sue 14 fotografie?
Il disagio che la società odierna sta vivendo e in special modo la nuova generazione affetta dal lato oscuro del web. La comparsa degli haters, la mercificazione della donna e dei minori, la pubblicità occulta degli influencer. E la riduzione delle comunicazioni semplici e spontanee causata dall’avvento degli smartphone e delle app di messaggistica istantanea.
Qual è l’obbligo di un artista?
L’obbligo di un artista è anche quello di comunicare attraverso la creatività concetti più duri e profondi per arrivare in maniera diretta all’anima delle persone.
Ci può sintetizzare in poche parole le sue 14 fotografie?
La prima foto, ove vi è una mano con le unghia lunghe e nere, rappresenta l’aggressività e la ferocia del web. La seconda è una donna tatuata e rifatta che è schiava dei propri selfie. La terza è Gianluca Vacchi, miliardario, con aria sempre vacanziera, che ha spopolato sui social. La quarta, un bambino col viso oscurato e ciò per evidenziare che sui social circolano spesso foto di minori privi di ogni protezione. Quinta, una ragazza che sniffa la f di Facebook sul suo smartphone e ciò ad indicare che siamo drogati di social.
Sesta, la gente sempre a testa bassa sul proprio telefonino, incurate pure quando cammina per la strada. Settima, un hater odiatore del web. Ottava, un uomo che si crea un profilo falso sul social e adesca la sua vittima per estorcerle del danaro. Nona, due partner che si abbracciano guardandosi al cellulare. Decima, due partner con le maschere, in quanto senza più anima, che, a cena insieme, non comunicano più. La foto rappresenta la solitudine dell’era dei social network; undicesima, la mistificazione del web. La dodicesima rappresenta l’influencer. La tredicesima è la parodia di Creta Tumberg con aspetto inquietante come è inquietante tutta la strategia comunicativa usata dalla stessa. Nell’ultima ogni immagine risulta all’interno di un dispositivo elettronico.