Woodstock grillina a rischio flop. E un deputato su 5 non paga la quota
Woodstock grillina a rischio flop. La festa per celebrare il decennale del movimento potrebbe trasformarsi in un in un boomerang. A qualche giorno dalle celebrazioni per i dieci anni dalla nascita del partito di Grillo e Casaleggio (due giorni di eventi a Napoli), le polemiche sono già alle stelle.
Woodstock grillina a rischio flop
Il timore più diffuso è quello di una piazza enorme (la mostra d’Oltremare) difficile da riempire. Ma non è o la scelta della location a preoccupare gli organizzatori di Italia 5Stelle, c’è anche lo spauracchio delle contestazioni della base che non perdona a Di Maio l’abbraccio con il Pd.
A Napoli per il 12 e 13 ottobre arriveranno tutti i big, da Luigi Di Maio a Roberto Fico, nonché tutti i ministri in quota 5Stelle. Non mancheranno Beppe Grillo e Davide Casaleggio, con ogni probabilità in piazza sia sabato che domenica.
La resa dei conti in Parlamento
Atteso anche il premier Giuseppe Conte, quello che non è mai stato grillino che sarà a Napoli sabato, quando sul palco dell’Arena Flegrea si alterneranno gli interventi più importanti. La visita del premier potrebbe non bastare per il “successo” della manifestazione, visto il pessimo clima che si respira in queste ore alla Camera e al Senato. In Parlamento l’elezione dei capigruppo rischia di trasformarsi in una resa dei conti interna. A rovinare la vigilia della kermesse di Napoli poi arriva l’affondo velenoso dell’ex ministra Barbara Lezzi, che su Facebook ha picchiato duro contro Luigi Di Maio.
Troppi deputati e senatori non pagano la quota
Altra spina nel fianco il mancato versamento di 1.500 euro richiesto a deputati e senatori per la Woodstock grillina. A quanto apprende l’Adnkronos, in tanti non hanno donato o si sono attestati su cifre di gran lunga più basse. «L’80% ha già versato», minimizza Cosimo Adelizzi, deputato campano in prima linea nell’organizzazione». Tradotto in cifre tuttavia significa che almeno 1 deputato su 5 si è ben guardato dal versare l’obolo per il partito. E tra questi molti ex ministri e sottosegretari non riconfermati nel Conte bis.