Virginia Raggi scaricata anche dal M5S. Spadafora: «Roma è un problema» (video)

22 Ott 2019 14:10 - di Luciana Delli Colli
raggi

Indifendibile. Perfino per i suoi. Virginia Raggi finisce scaricata anche dai vertici del M5S, che non possono più negare il disastro capitale provocato dalla sua giunta. «Roma e l’amministrazione restano un problema. È un’esperienza dalla quale sicuramente potevamo e dovevamo aspettarci molto di più. Non è un problema personale della Raggi. È un progetto politico guidato dalla Raggi, ma in qualche modo siamo tutti corresponsabili come Movimento 5 Stelle», ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aggiungendo che il governo di Roma «è stata un’esperienza difficile e faticosa, che non ha dato tutto quello che si aspettavano i cittadini».

Salvini nei mercati per «mandare a casa Virginia Raggi»

Insomma, lo stesso M5S finalmente prende atto del totale fallimento dell’esperienza romana. E lo fa in un momento particolare: l’ammissione di Spadafora alla trasmissione Omnibus, infatti, arriva nel giorno in cui Matteo Salvini lancia la sua offensiva alla giunta pentastellata, aprendo la raccolta firme per «mandare a casa Virginia Raggi». «Da oggi saremo in tutti i mercati di Roma per raccogliere le firme e mandare a casa la Raggi…», ha spiegato Salvini, in visita al mercato di piazza Epiro. «Un sindaco peggiore di questo Roma non poteva averlo», ha quindi aggiunto il leader della Lega, che ha parlato di «una città così sporca, trascurata, abbandonata e caotica. Non la meritano né i romani, né gli italiani…».

Già impazza il toto candidato

«Invece di insultare me, la Raggi dovrebbe riflettere sul fatto che non merita questa città. Ci stiamo preparando per dare finalmente un sindaco all’altezza. Abbiamo raccolto migliaia di firme per mandare a casa la Raggi», ha quindi proseguito il segretario del Carroccio, chiarendo che lui non sarà candidato a sindaco, che «ci vuole un romano», ma che «il nome arriverà alla fine». «A dire la verità, non ci vuole molto a trovare uno che faccia meglio di Marino o della Raggi», ha concluso Salvini, chiarendo che la partita sul nome per il dopo Raggi è ancora del tutto aperta.

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