Trieste, Rotta e De Menego le vittime. Cinque anni fa un caso analogo con un afghano
Trieste piomba nel dolore per la notizia dei due poliziotti uccisi. Sono l’agente Pierlugi Rotta, 34 anni di Pozzuoli, e l’agente scelto Matteo De Menego, 31 anni di Velletri. Sono morti dopo i tentativi disperati di rianimazione.
Rotta era figlio di un poliziotto in pensione che aveva lavorato alla Questura di Napoli.
Una nota della Questura ricostruisce la dinamica del luttuoso episodio. E spiega che “i due fratelli autori della sparatoria erano stati accompagnati in Questura da personale delle Volanti”. Ciò in seguito a un’attività di ricerca del responsabile della rapina di uno scooter, avvenuta nelle prime ore del mattino.
“Per motivi in fase di accertamento – si legge nella nota – uno dei due ha distolto l’attenzione degli agenti e ha esploso a bruciapelo più colpi verso di loro. Entrambi hanno tentato di fuggire dalla Questura, ma sono stati fermati”.
Trieste, chi sono i due fratelli fermati
I due fratelli sono in Italia con permesso di soggiorno e sono di nazionalità domenicana. Uno dei due dopo essere andato in bagno ha sottratto la pistola dalla fondina di uno degli agenti e ha esploso i colpi.
Si chiamano Alejandro Stephan Meran e Carlysle Stephan Meran. Il primo è affetto da problemi psichici.
Profonda tristezza è stata espressa dal presidente Mattarella, che ha voluto rinnovare la sua gratitudine all’impegno delle forze di polizia in un messaggio di cordoglio per la triste sorte dei due agenti.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha proclamato il lutto cittadino: “Siamo in guerra, c’è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione”.
Sgomento e ira tra i colleghi delle vittime. E il sindacato di polizia Siulp sottolinea: così non possiamo lavorare, c’è un clima di impunità che l’attuale sistema garantisce.
La tragica vicenda odierna ha un precedente che risale al 2014: un afghano rubò una pistola d’ordinanza in Questura puntandola contro un poliziotto. La pistola si inceppò e l’afghano si uccise.