Terremoto, Nonna Peppina vince la sua battaglia: la casetta di legno non è abusiva
Agata, la figlia di Nonna Peppina, non trattiene l’entusiasmo per il lieto fine di una vicenda molto lunga. “Ci ritroveremo nella casetta e apriremo una bottiglia di spumante con qualche dolcetto per festeggiare la caduta dell’accusa di abuso edilizio”. Il Tribunale di Macerata ha stabilito che l’anziana di San Martino in Fiastra, la cui storia aveva commosso e fatto indignare, potrà rimanere laddove ha sempre vissuto, sebbene in una casetta di legno.
Il calvario di Nonna Peppina
Lo sfratto aveva raggiunto Nonna Peppina in quella casa. Le sue due figlie, Agata e Gabriella, l’avevano fatta costruire in un loro terreno edificabile, per consentire alla madre di non allontanarsi da dove aveva trascorso tutta la vita, dopo che la sua casa era stata gravemente lesionata dal terremoto. “Volevamo non farle abbandonare la sua terra”, ha ricordato Agata all’Adnkronos. Mancava però l’autorizzazione paesaggistica, e arrivarono i sigilli. Una miopia della burocrazia che rappresentò a un vero e proprio incubo per l’anziana signora, tra sfratti e rientri. Sul caso, nel tentativo di aiutare l’anziana, erano intervenuti anche Giorgia Meloni e la Fondazione An.
Un compleanno speciale
“Sono proprio felice, mamma compirà 97 anni tra meno di un mese, il 26 novembre, e ci sarà un motivo in più per festeggiare”, ha spiegato ancora Agata, sottolineando che “sarà anche un modo per ricordare domani i tre anni dalla brutta scossa, quella del 6.5 di magnitudo del 30 ottobre 2016, che ha dato una svolta non proprio felice alla nostra vita e a quella di migliaia di persone”.