Tatarella è più attuale che mai: la destra riparta da lui

7 Ott 2019 12:26 - di Fabrizio Tatarella

Un articolo di Pinuccio Tatarella pubblicato nel dicembre 1986 su “Destra politica”, una delle sue tante riviste, ed intitolato “Destra e sinistra: le due rive” è oggi di straordinaria attualità politica.

«Destra e sinistra sono alternative, rappresentano valori alternativi. Il centro non è un valore, è una zattera, è un traghetto che va dalla riva destra a quella sinistra: ospita passeggeri quando una delle due rive è debole, rimane senza passeggeri quando tutte e due le rive sono forti».

Tatarella, politico straordinario

Tatarella, un manifesto di FdI

L’attualità del pensiero di Tatarella

Questa frase di Tatarella potrebbe andare bene per commentare molti aspetti della realtà politica attuale. Un articolo ritrovato tra i tantissimi faldoni che compongono l’immenso Archivio dei fratelli Tatarella, recentemente dichiarato dal Mibac di “interesse storico rilevante”. In quei faldoni, tra migliaia di carte e documenti impolverati, non vi è solo la storia della destra italiana, ma il suo futuro, la prospettiva politica della destra e del centrodestra. “Dal suo archivio si ricostruirà la storia della destra” scritto da Gino Agnese su “Il Tempo”
Bipolarismo, Presidenzialismo, destra di governo, centrodestra, “oltre il polo”, legge elettorale maggioritaria con premio di maggioranza, lotta contro i “poteri forti” e i potentati economici, sono tutti temi che riportano al padre della destra democratica italiana. Tutti temi di stretta attualità politica.

Legge elettorale e bipolarismo

In quel lungo ragionamento vi è una chiara indicazione sulla legge elettorale, perché Tatarella intendeva rafforzare il bipolarismo per evitare nostalgie neo centriste figlie di un sistema proporzionale. Non è un caso che la legge elettorale per le Regioni a statuto ordinario, il “Tatarellum”, con un evidente impianto maggioritario e bipolare con premio di maggioranza, porti il suo nome.

Per una Repubblica Presidenziale

Pinuccio Tatarella è passato alla storia per il suo impegno politico in favore del Presidenzialismo. Nei primi anni ’90 fondò la rivista “Repubblica Presidenziale” per fare uscire la destra dalla conventio ad escludendum imposta dalla partitocrazia.

La destra e i “poteri forti”

In questo lungimirante articolo vi è la battaglia di Tatarella, ripresa su “La Stampa” dell’agosto del 94, contro i “poteri forti”. “Il potere economico in Italia è la cordiale intesa tra l’industria di Stato e Lega delle Cooperative che dipende dal Pci. Contro questo potere economico che vuol subordinare la politica ai propri interessi di gruppo si erige, in antitesi, la destra politica che eleva a primato la politica e la comunità nazionale sugli interessi di gruppi e che tutela valori non interessi”.

La destra moderna e democratica di Alleanza nazionale

Pinuccio Tatarella è stato il padre nobile di una destra di governo non più ancorata al passato. La nascita di An ha sanato la ferita presente in Italia, in cui non esisteva una destra normale a causa del fascismo. L’idea di Alleanza nazionale non era poi così diversa da quella di Destra nazionale dei primi anni ‘70. Tatarella sognava una destra ampia ed unita per tutti quelli non di sinistra, un “partito degli italiani”, una casa dei patrioti.

Dalla destra di governo al centrodestra

Se la destra forte il centro è debole. “Il Centrodestra” fu una delle sue ultime riviste. Bipolarista convinto, credeva in un centrodestra in cui la destra non fosse più emarginabile. Era contro il finto bipolarismo anni ‘80 che era tra Dc e Pci per escludere la destra. “Tutta la storia politico – parlamentare dal ’46 ad oggi ha tra centro e sinistra un permanente comune denominatore: la lotta, in tutti i sensi, alla presenza di una grande forza politica di destra, moderna, sociale, di forte consenso popolare” Il centro ha lottato la destra per aumentare il proprio spazio elettorale di consenso. La sinistra ha lottato la destra per rimanere l’unica riva da contrapporsi al centro qualificandolo come destra”.

L’ultima intuizione di Tatarella: “Oltre il polo”

La sua ultima intuizione, tanto da parlarne nella sua ultima intervista su “Il Giornale” il 9.2.1999, mattina della sua scomparsa, era la sua ossessione.
“Voglio recuperare i delusi dell’Ulivo e di Dini. Mai stato fascista sempre cattolico, democratico nazionalista” il titolo di quello che viene considerato il suo testamento politico. Voleva portare il centrodestra “oltre” i suoi confini, non per diventare altro, ma per costruire la casa degli italiani non di sinistra al 65%.  Ad Atreju, Giorgia Meloni ha citato Tatarella parlando di presidenzialismo e di legge elettorale. In una recente intervista al Corriere ha affermato “Mi rivolgo ai delusi del Pd e dei 5Stelle”. Una chiara visione “oltre polista” e tatarelliana della destra.

 

L’articolo di Tatarella è del 1986

I destinatari principali di quel lungo articolo del dicembre del 1986 erano le prossime generazioni della destra italiana: “Essendo “Destra Politica” un giornale indirizzato ai giovani, a coloro che governeranno la nostra casa e i nostri sforzi da oggi al duemila, è una indicazione di grande respiro per la quale si può vivere la nostra esperienza politica dopo aver vinto le grandi battaglie politiche e morali della legittimazione storica e politica al consenso dal ’46 ad oggi grazie alla generazione dei fondatori (Almirante, Michelini, Romualdi). Compito nostro, della seconda generazione, è quello di trasmettere e creare per la terza generazione, i giovani di oggi, un mito realtà (….) la possibilità che il “mito destra” diventi “alternativa di governo”.

(Fabrizio Tatarella è vicepresidente della Fondazione Tatarella)

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