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Salvatore Buzzi: incubo finito, voglio uscire da questo inferno. Ho scontato una detenzione disumana

Cronaca - di Redazione - 23 Ottobre 2019 - AGGIORNATO 24 Ottobre 2019 alle 11:07

Salvatore Buzzi commenta con i suoi avvocati la sentenza della Cassazione su Mafia Capitale: ”L’incubo è finito, voglio uscire da questo inferno dietro le sbarre e tornare a casa”. Sono le prime parole raccolte dai legali Alessandro Diddi e Piergerardo Santoro riportate dall’agenzia Adnkronos.

”Dopo oltre 4 anni vedo di nuovo la luce, ho un futuro davanti a me – dice Buzzi – sono emozionato, incredulo, e sotto sotto ci speravo.  Anche se si era creata una situazione surreale perché avevano costruito giudiziariamente e mediaticamente un’immagine distorta”. Quanto al 416 bis smontato dalla Suprema Corte, Buzzi è categorico: ”In questi anni mi sono letto e riletto migliaia di pagine, di intercettazioni, di informative. Ho seguito tutto il processo e chiunque poteva constatare che di mafia non ce n’era. La sentenza di primo grado, che comunque è stata pesante per me, era chiara, come è stata chiara la decisione di ieri. Ancora però non capisco come possa essere andata al contrario in appello”.

“Su me e Carminati – ha detto ancora Salvatore Buzzi – hanno scritto un film, ma non era vero. C’era solo la corruzione. Delle tangenti mi vergogno, ma ho scontato una detenzione disumana”.

La sentenza è stata anche commentata da Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell’Ama condannato a otto anni e quattro mesi. “Sarebbe bastata meno acredine e più logica”, ha detto al Messaggero. “Giustizia è fatta. Abbiamo passato un brutto momento. Siamo usciti da un film dell’orrore”.

“Essere tacciato di mafia credo sia una cosa bruttissima. Però forse la Costituzione l’abbiamo scordata tutti. Il mondo oramai è fatto di acredine. Non è che possiamo applicare la legge retroattivamente”. “Sono stati anni drammatici che ho trascorso in silenzio. Credo – osserva Panzironi – che praticamente a me ad altri sia capitata questa cosa terribile. Penso sia stato un processo mediatico”. Panzironi conclude: “Ho 71 anni e voglio vivere il resto della mia vita lontano da questa vicenda. Senza tutte queste cose. Me le voglio dimenticare”.

 

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