Rifiuti, vietato l’ingresso a Salvini nell’impianto di Rocca Cencia. E lui: «Che avete da nascondere?» (video)

23 Ott 2019 14:29 - di Fabio Marinangeli
Rocca Cencia

Ancora in diretta da Rocca Cencia (Roma), provando ad entrare nello stabilimento Ama.#raggidimettiti

Pubblicato da Matteo Salvini su Mercoledì 23 ottobre 2019

I residenti che protestano da anni, le sceneggiate della Raggi, l’odore insopportabile che si diffonde in tutta la zona. L’impianto di rifiuti a Rocca Cencia è al centro di polemiche infinite. A farne le spese è chi abita nel quadrante Est. Una periferia condannata a sopportare l’insopportabile, da Finocchio a Castelverde, da Villaggio Prenestino a Ponte di Nona. Ma guai a controllare. Vietato l’ingresso persino a Matteo Salvini.

E lui scrive una lettera di protesta al prefetto. «Caro prefetto, è accaduto, a mio avviso, un fatto gravissimo: hanno negato a me e a un gruppo di consiglieri regionali e comunali l’accesso all’impianto pubblico dell’Ama di Rocca Cencia a Roma». In questo modo hanno impedito «il mio diritto-dovere di controllo e verifica». È uno stralcio della lettera che Matteo Salvini ha inviato a Gerarda Pantalone.

«Non siamo mica a Fort Knox, ma a Rocca Cencia, dove peraltro, c’è una puzza che ve la raccomando..». Matteo Salvini è davanti ai cancelli dell’impianto di smaltimento rifiuti dell’Ama a Rocca Cencia. Il leader della Lega annuncia in diretta Fb che non lo hanno fatto entrare. Avverte: ‘«Mi viene il dubbio che ci sia qualcosa da nascondere…». Ad accompagnare l’ex ministro dell’Interno c’è il consigliere capitolino del Carroccio, Maurizio Politi, che contatta al telefono l’amministratore unico dell’Ama spa, Stefano Zaghis.

Gli fa notare che è la «prima volta nella storia di Roma che viene vietato l’ingresso a un consigliere comunale e a un senatore della Repubblica».

«Il dottor Zaghis – spiega Politi – ci ha comunicato che esiste una prima volta per tutto, anche di non entrare in un impianto Ama. Invece, nella storia di Roma non era mai successo una cosa del genere. Tutti i consigliere comunali sono sempre entrati. Poi questa cosa la vedremo nelle sede competenti, parleremo con il prefetto e chiederemo la rimozione di Zaghis».

«È grave tutto questo, non mi è mai accaduto in 20 anni di sentirmi dire», lo interrompe Salvini. E Politi afferma: «Il contratto di servizio dice che possiamo presentarci qui per entrare anche senza autorizzazione. Ma noi per cortesia li abbiamo pure avvertiti due giorni prima, forse siamo stati educati».

«Abbiamo peccato di educazione», gli fa eco il Capitano. Che assicura: «Scriveremo due righe al prefetto».

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