Pecorella all’attacco: «Salvini è un Ciceruacchio, che finì sulla forca come tutti i populisti»

19 Ott 2019 12:02 - di Gianluca Corrente
Ciceruacchio

«Non c’è nessun rapporto tra il Salvini di oggi e il Berlusconi di un tempo». Ad affermarlo è l’ex presidente delle Camere penali Gaetano Pecorella, ex presidente anche della Commissione giustizia. «Il Berlusconi di un tempo, e non lo dico perché sono stato in Forza Italia, ha costruito nel paese cose importanti». Il leader azzurro e il leader leghista sono diversi. «Il Cav è un uomo importante. Salvini, invece, è un “Ciceruacchio”, un rivoluzionario finito sulla forca come tutti i populisti».

Chi era Ciceruacchio

Ciceruacchio si chiamava in realtà Angelo Brunetti. E venne ucciso nel 1849 con il figlio. Era un patriota italiano che combatté per la Seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia.

Partecipò attivamente ai combattimenti contro i francesi. Dopo la caduta della Repubblica Romana, lasciò Roma con l’intento di raggiungere Venezia, che ancora resisteva agli Austriaci. Era insieme a Garibaldi e ad alcuni fedelissimi. Attraversati gli Appennini, raggiunse Cesenatico e si imbarcò. In prossimità del delta del Po fu intercettato da una vedetta austriaca e costretto con gli altri all’approdo.

Chiese l’aiuto di alcuni abitanti del posto per raggiungere Venezia ma questi li denunciarono alle autorità. Brunetti fu così arrestato dagli Austriaci e fucilato a mezzanotte del 10 agosto 1849, insieme al figlio Lorenzo di tredici anni.

Il soprannome Ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (“grassottello”).

Pecorella sul governo giallorosso: destinato a morire

«Questo Governo è destinato a morire, come è morto quello di prima. Se si mettono insieme il diavolo e l’acqua santa è difficile stare insieme», dice ancora Pecorella all’Adnkronos. A suo giudizio il Governo Conte «non cadrà subito, perché significherebbe dare spazio a Salvini e fargli vincere le elezioni». «Cercheranno di tenere duro il più possibile, ma semplicemente perché hanno un solo punto in comune: sono contro Salvini», dice.

Commenti

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  • otello pedini 21 Ottobre 2019

    Scusate, non è stato difensore degli assassini di Ramelli? E, prima ancora, di chi assalì un bar, ritenuto ritrovo di fascisti?