Omicidio Sacchi, l’amico di Del Grosso avvalora la tesi della droga. L’autopsia dice che Luca era pulito
Ci sarebbe un caso di compravendita di droga dietro l’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo freddato a Roma mercoledì sera al quartiere Colli Albani. Questo, almeno, secondo quanto ha raccontato un amico di Valerio Del Grosso, il 21enne che è stato arrestato per il delitto insieme a Paolo Pirino. Il pm ha registrato la testimonianza nel decreto di fermo.
La testimonianza di un amico di Del Grosso
Il giovane ha raccontato agli inquirenti le fasi precedenti il delitto, spiegando che Del Grosso e Pirino avrebbero dovuto consegnare della droga a un gruppo di amici di Sacchi. “Ma in realtà – si legge nel decreto del pm, visionato dall’agenzia di stampa Adnkronos – erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna senza consegnare la droga”. Così, una volta arrivati a bordo della Smart, che poi ne ha consentito l’individuazione, Del Grosso e Pirino hanno messo in atto l’aggressione che infine ha portato all’omicidio. Era stato lo stesso testimone a dare loro conferma che nello zaino c’erano i soldi, che aveva visto personalmente «divisi in due mazzette da 20 e 50 euro», per un totale, è trapelato, di 2mila euro.
L’assassino collabora con gli investigatori
È stato, invece, lo stesso Del Grosso a guidare gli investigatori “in tre posti diversi dove aveva nascosto rispettivamente la borsa, l’ogiva e il portafogli” e in un “quarto posto impervio dove aveva gettato il tamburo dell’arma e la mazza utilizzata nel delitto”. Del Grosso aveva raccontato agli amici e alla fidanzata di aver «fatto un macello» ed erano stati loro stessi a consigliarsi di costituirsi. È stata poi la fidanzata, alla quale Del Grosso aveva rivelato che quella sera era con Pirino, a indicare alla polizia dove si trovava il giovane. “Valerio – ha riferito ancora la ragazza – mi ha detto che non voleva sparare”.
Gli esami tossicologici: Luca Sacchi non faceva uso di droghe
La fidanzata di Sacchi ha totalmente negato la versione dell’omicidio per droga. La ragazza ha detto che lei e Luca si trovavano al pub «per guardare il fratellino più piccolo» di lui che era nel locale. Mentre ad allontanare in via definitiva l’ipotesi che il ragazzo potesse fare personalmente uso di droghe ci sono l’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici svolti prima dell’espianto degli organi, che i genitori hanno deciso di donare.