Mike Pompeo dà un colpo all’ipocrisia buonista: «La soluzione per i migranti è aiutarli a casa loro»
«Adesso ci sono situazioni difficili in tutto il mondo per cui la gente vuole scappare dal pericolo». L’ha detto Mike Pompeo a SkyTg24 Mondo. «I cittadini di El Salvador, Guatemala, Honduras, passano dal Messico. E ci sono tratte drammatiche di donne, di esseri umani. È un percorso drammatico quello verso gli Stati Uniti. È meglio migliorare la situazione nei paesi di partenza e questo vale per l’immigrazione in tutto il mondo. La soluzione migliore è garantire sicurezza e prosperità nei paesi d’origine. Queste persone vogliono restare lì».
L’incontro con il Papa. «Usa e Vaticano hanno lavorato spesso insieme», ha puntualizzato. «Ho lavorato con molti cardinali ed enti di beneficenza. Ci sono divergenze di opinioni anche all’interno degli Stati Uniti. Ma noi pensiamo che la Santa Sede e gli Usa siano convinti di una cosa: se riusciamo a far sviluppare le economie, le istituzioni, e fare in modo che i luoghi crescano, allora la necessità della migrazione diminuirà».
«Sono molto orgoglioso delle mie origini italiane», ha ribadito Mike Pompeo. prima di spostarsi da Roma a Pacentro, il paese abruzzese da dove partì la sua famiglia. «Mio padre ne parlava spesso, aveva un’ottima ricetta per le polpette. Ci piaceva parlare di questi temi, della cucina italiana, adesso ho l’opportunità andare nel mio Paese d’origine e di vedere da dove provenivano i miei antenati».
La politica estera. «La strategia degli Stati Uniti sull’Ucraina è sempre stata chiara. Noi vogliamo il meglio per i cittadini dell’Ucraina. Donald Trump ha provato sempre a farlo anche in quella telefonata». Lo ha sostenuto Mike Pompeo tornando sulla famosa telefonata tra Trump e il presidente ucraino Zelenky al centro del Kievgate.