Pompeo al governo Conte: beccatevi gli F-35 o sarà peggio per voi…
Quella di Mike Pompeo non è stata una visita di cortesia in Italia. Il segretario di Stato Usa è venuto per richiamare “l’alleato” ai suoi doveri. Sta apparendo chiaro che l’Italia è in mezzo alla guerra Usa-Cina sui dazi commerciali. Brucia agli Usa in particolare il recente accordo commerciale italo-cinese. E il segretario Usa ha in mano una efficace arma per costringerci a fare quello che vuole Washington: le tasse sull’import. Il governo italiano, insomma, la deve smettere di non allinearsi perfettamente agli Usa su alcune questioni, tra cui il Venezuela, o i dazi ci colpiranno duramente. E soprattutto chiede che l’Italia mantenga gli impegni sull’acquisto degli F-35. Detto fra noi, non potremmo non mantenerlo, poiché alcune parti dell’aereo sono Made in Italy. Ma il segretario di Stato ce lo ha comunque ricordato. Dicendo chiaramente che se continueranno gli affari con i cinesi, vedi Huaweii, i dazi sull’agroalimentare italiano potranno aumentare. O anche raddoppiare. Sappiamo che già l’industria Usa si è attrezzata per sostituire i nostri prodotti.
Pompeo: “Attenti al vostro export alimentare”
Ma la questione non è così semplice. Il vero obiettivo della visita in Italia era il Vaticano. Cerchiobottista come sempre. Da una parte ha spinto l’Italia al memorandum con la Cina. Perché voleva che Pechino riconoscesse la chiesa in Cina. Ma dall’altra non poteva non prevedere la comprensibile reazione Usa. Allora l’uomo di Trump ha chiesto al Vaticano qualcosa. Altrimenti sarà l’agroalimentare italiano a rimetterci. La Cina sul piano militare non è significativa per gli Usa, malgrado il possente esercito. Ma sul piano della penetrazione commerciale è temibile, e Trump lo sa. L’operazione F-35 e visita in Europa tende insomma a isolare la Cina. E l’Italia è proprio in mezzo. Con un governo debole e inesperto non è certo in grado di fare fronte a tutto questo. Sta per scatenarsi una guerra. E noi potremo scegliere solo di correre in soccorso del vincitore, come sempre. Gli Usa poi hanno chiesto anche alla Russia di rientrare nel G8. E in questo caso non ci rimarrebbe che rotolare su fianco e scomparire dalla scena.