Maria Elena già si smarca dal governo: “Conte è un grillino”

24 Ott 2019 14:13 - di Giovanni Pasero

Avviso di sfratto è presto per dirlo. Ma lo smarcamento di Maria Elena Boschi dal governo arriva anche da piccoli indizi. Nell’intervista di oggi a Massimiliano Lenzi de Il Tempo, la capogruppo di Italia Viva alla Camera lo dice chiaramente.

«Sicuramente il presidente Conte è espressione del M5s e non nostra e, non a caso, forse si candiderà e diventerà leader del Movimento. Penso che il lavoro del Governo possa andare avanti sino al 2023 se saprà dare le giuste risposte ai problemi degli italiani». Insomma, quella scadenza naturale è tutt’altro che scontata.

La bugia di Maria Elena: “Il governo Renzi non ha alzato le tasse”

La Boschi auspica con l’intervistatore: «Dobbiamo tornare a legislature che durano cinque anni, come prevede la Costituzione». Una banalità come il resto delle risposte rilasciate al giornalista del quotidiano romano. Sembra quasi di sentire un’intervista a una candidata di Miss Italia, quando risponde che tra i suoi sogni c’è la “pace nel mondo”. Manca solo quell’auspicio, ma il resto è zero assoluto. Qualche esempio? «La manovra ha evitato l’aumento dell’Iva». Ma non dice che aumenta tutto il resto. Per la lotta al contante cita la Germania. «Lì non ci sono limiti al contante ma il tasso di evasione è bassissimo». Allora si torna indietro? Neanche per sogno. La Boschi vuole salvare capra e cavoli. «Se vogliamo rivedere le soglie non è un dramma….».  Maria Elena si consente anche qualche bugia. «Quando siamo stati al governo non abbiamo aumentato le tasse». L’intervistatore, con grande galanteria, non la contraddice. Ma ci sarebbe tanto da dire su questa menzogna sul governo Renzi che non ha inasprito le tasse per gli italiani.

Quando non dice bugie, la capogruppo di Italia Viva sciorina una banalità dietro l’altra. Volete sapere qual è la posizione della fedelissima renziana sull’immigrazione? «Noi continueremo a chiedere all’Ue una risposta comune, superando gli egoismi di governi amici di Salvini come quello di Orban». Non è la “pace nel mondo”, ma ci manca davvero poco.

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