Lega, incontro sul futuro della Capitale. «Raggi fatti da parte. I romani meritano di più»

13 Ott 2019 18:02 - di Redazione

«Quando si votò a Roma dissi “Piuttosto che quelli del Pd, sceglierei la Raggi. Chiedo scusa ai romani, che sciagura. La città è un disastro. Virginia, se ci guardi: torna a fare altro!». Così si era espresso l’altro ieri l’ex vicepremier Matteo Salvini.  Immediata la replica della sindaca che aveva attaccato il leader della Lega  sul personale. E, quasi in concomitanza di questo botta e risposta, venerdì sera a Roma un gruppo molto nutrito di leghisti si è riunito a Prima Porta presso il Ristorante Le Vere Grotte. L’obiettivo discutere sul futuro della Capitale. Ad organizzare l’evento Andrea Liburdi.  «Sono romano da sette generazioni – ha detto – come posso non essere seriamente preoccupato per Roma? Se più di 250 persone si ritrovano per parlare seriamente della questione senza essere in campagna elettorale. Il problema è grave. Del resto non serve essere militanti politici e basta parlare tutti i giorni con i cittadini per rendersene conto. E fare due passi per la città: immondizia ovunque, mezzi pubblici che vanno a fuoco. Delinquenza. Potrei andare avanti per ore, ma credo sia sotto gli occhi di tutti. Siamo qui per cercare soluzioni fattive e gridare a gran voce che vogliamo le dimissioni della Raggi!».

Lega, incontro a Roma

All’evento non hanno partecipato solo esponenti territoriali, ma anche senatori, deputati ed eurodeputati. «Il nostro compito in Europa è quello di lottare per l’identità che ci appartiene. Per la famiglia e, soprattutto, per riportare la centralità dell’Italia in Europa». Ha esordito l’europarlamentare leghista Cinzia Bonfrisco. «Il nostro Paese – ha aggiunto – non può essere islamizzato. Da donna mi rifiuto di pensare che un giorno le nostre figlie porteranno lo chador. Voglio lasciare alle future generazioni l’Italia che i nostri padri ed i nostri nonni ci hanno lasciato. Un’Italia che guarda avanti conscia delle proprie radici e della propria grande identità. È giunto il momento di portare non l’Europa a Roma, ma Roma in Europa».

Altolà alla Raggi

È entrato poi nel vivo della questione l’ex sottosegretario (e commissario della Lega a Roma) Claudio Durigon. «I romani – ha detto – vogliono i cassonetti puliti e una differenziata efficiente. Vogliono strade pulite e non invase di spazzatura non raccolta. Desiderano poter camminare sui marciapiedi senza morire per i miasmi emessi dai cassonetti strapieni, rotti e sporchi. Vogliono non vedere topi e blatte che banchettano tra i cumuli di spazzatura. Vogliono un servizio di mezzi pubblici che funzioni e dei parchi pubblici che non assomiglino a foreste e discariche di immondizia. Questo vogliono i romani, cara Raggi. Concludo dicendo che, come uno specchio del governo delle poltrone, il disastro romano non è solo colpa della sindaca! Direi che il presidente Zingaretti è compartecipe di questo disastro ed è ora che entrambi si assumano le proprie responsabilità».

La parola ai giovani

Lo sguardo alla formazione politica dei giovani, infine, quello del responsabile Lazio accademia federale, Marco Penna: «Credo fortemente che sia necessario formare adeguatamente i giovani militanti romani. Sono cresciuto in questo partito e posso dire con fermezza che ciò che possiamo essere fieri della nostra preparazione politica che ci distingue nettamente da questa gestione di sprovveduti e incapaci che sta distruggendo l’Urbe». Tra manifesti e striscioni, confronti diretti, la serata è andata avanti con un dibattito serrato, moderato dal giornalista Antonio Rapisarda, e si è conclusa con un solo slogan: «Virginia fatti da parte, Roma e i romani meritano di meglio!».

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