Le drammatiche foto delle vittime dell’ultimo naufragio di Lampedusa
Le immagini scioccanti delle vittime del naufragio al largo di Lampedusa, avvenuto la notte tra il 6 e il 7 ottobre, sono state rese pubbliche. A divulgarle è stata l’Adnkronos, con l’autorizzazione della Procura di Agrigento, titolare del fascicolo sul caso. La stessa agenzia di stampa, nel diffondere gli scatti della Guardia costiera, ha chiarito di aver affrontato una profonda riflessione sul tema del diritto di cronaca.
«Riteniamo che quelle foto ne abbiano tutti i requisiti», è spiegato sul sito, dove le foto sono state linkate e non proposte direttamente.
Una decisione difficile
Anche noi, qui al Secolo d’Italia, ci siamo posti il quesito se fosse lecito o meno rilanciare quelle immagini drammatiche. Come i colleghi dell’Adnkronos, abbiamo ritenuto che quelle immagini contribuiscano a dare la misura del dramma delle morti in mare e della portata criminale degli scafisti.
Le ricognizioni della Guardia costiera
Si parla di 12 vittime. Ma la Guardia costiera, che oggi ha inviato i suoi sommozzatori, ha avvertito che il numero esatto potrà essere stabilito solo dopo «ulteriori ricognizioni subacquee». Le foto sono meno: la scelta è stata evitare le più tragiche, come quella della mamma annegata insieme al figlio piccolo, tenuto stretto in un ultimo abbraccio. Ci sono, però, un giovane adagiato sulla sabbia, con le braccia alzate; un corpo rimasto impigliato tra le cime della barca; una ragazzina con la faccia sepolta dalla sabbia. È dunque con estrema cautela che bisogna accostarsi a queste immagini tremende, che arrivano da 60 metri di profondità e che vedono sullo sfondo quel relitto in legno, diventato nelle mani di trafficanti senza scrupoli l’ennesima arma impropria per l’ennesimo omicidio di massa sulle rotte della disperazione.
Qui le foto delle vittime dell’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa