Naufragio a Lampedusa, molte le vittime. Il sindaco: «Non è cambiato nulla»
Recuperati i primi corpi senza vita in un naufragio a Lampedusa. Si teme che le vittime siano molte. 22 i migranti tratti in salvo in un’operazione di soccorso coordinata dalla Capitaneria di Porto di Palermo. Attualmente sono in corso le ricerche dei dispersi, con l’impiego di unità aeronavali della Guardia Costiera e con una motovedetta della Guardia di Finanza.
Sono state diverse le segnalazioni arrivate nella tarda serata di ieri dal Cur di Palermo. Riguardavano un barchino con circa 50 migranti nei pressi dell’isolaa. Sono state subito avviate le attività di ricerca in mare con l’impiego di una motovedetta Classe 300 della Guardia costiera e di un’unità della Guardia di finanza che si trovava già in zona in attività di pattugliamento.
Il naufragio a Lampedusa
Poco dopo la mezzanotte la motovedetta della Guardia costiera ha avvistato a 6 miglia dall’isola il barchino sovraccarico e già sbandato. Raggiunta dopo qualche minuto da un’unità della Guardia di finanza, le unità navali si sono avvicinate alla piccola imbarcazione. Ma le condizioni meteomarine avverse e lo spostamento repentino dei migranti hanno provocavato il ribaltamento dell’unità.
L’immediato intervento delle motovedette e l’impiego del soccorritore marittimo della Guardia costiera ha consentito di trarre in salvo 22 dei migranti caduti in mare, di cui 18 da parte dell’unità della Guardia Costiera e 4 dalla motovedetta della Guardia di Finanza.
La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, aprirà un fascicolo sul naufragio. I magistrati aspettano l’invio di una informativa della Polizia giudiziaria su quanto accaduto. Intanto, un sostituto procuratore sta raggiungendo l’isola per seguire da vicino l’evolversi della situazione.
«È una mattanza». Così il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, parlando con l’Adnkronos. «Non si può consentire che la gente muoia così e continui a morire così…», dice. «Io l’ho saputo alle tre di notte dal comandante della Guardia costiera – dice Martello – Mi chiedeva dove portare i cadaveri. E sono andato al molo Favaloro. Ho seguito tutta la notte quanto stava accadendo». E poi aggiunge sconsolato: «Non è cambiato nulla, se non si prendono provvedimenti seri, i morti ci saranno sempre».
Sostanzialmente vi sono due categorie di Capi: quelli che fanno ciò che devono e possono, rimanendo in silenzio e quelli che si agitano e lanciano colpe a tutti e a tutto.
«Non è cambiato nulla, se non si prendono provvedimenti seri, i morti ci saranno sempre» questo un sindaco non lo deve dire, lo lasci ai radical, ai gazzettiere. La gente che muore, qualsiasi sia la circostanza, non piace, fuorchè ai sadici ma non si può essere onnipresenti, non si può nemmeno fare un ponte aereo e portare da noi 1 milione di persone, l’EU fa i suoi interessi e allora? Sig.Sindaco dica chi deve prendere provvedimenti e quali,con precisione, altrimenti taccia.
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