Lapo Elkann si confessa: «Ho sofferto di dislessia». E racconta tutte le sue sofferenze

8 Ott 2019 12:42 - di Mia Fenice

Una Fondazione per aiutare le persone con dislessia a superare le difficoltà. È l’iniziativa promossa da Lapo Elkann. In occasione della Settimana nazionale della dislessia, in un video intervista racconta la sua esperienza. E spiega che la Fondazione battezzata “Laps” «è il mio piccolo impegno di “restituzione”, per dare ai minori in condizione di svantaggio pari condizioni di partenza rispetto ai minori più fortunati».

«Il problema della dislessia – spiega Lapo Elkan –- l’ho vissuto personalmente, vivendo il calvario che vivono tutti i dislessici che non sanno di esserlo. Senso di sfiducia in se stessi, senso di inadeguatezza, scarsa autostima. Sono stati i miei insegnanti ad accorgersene e a parlare successivamente con i miei genitori. Da lì sono stati fatti degli esami e ho scoperto di avere sia la dislessia».  E poi ancora: «La diagnosi è stato un momento di svolta per me. Ho potuto rivisitare e leggere in una chiave diversa alcuni problemi che avevo vissuto e ho potuto affrontarli con una chiara consapevolezza e una strategia adeguata».

Lapo Elkann in aiuto dei bimbi dislessici

E Lapo Elkann: «Oggi mi piace pensare che per me i disturbi specifici di apprendimento sono un modo diverso di pensare». E poi osserva: «Chi soffre di questi disturbi ha difficoltà a concentrarsi sui singoli elementi. Ma vede, forse con una chiarezza superiore alla media, il quadro di insieme, utilizzando il pensiero laterale e la creatività. Chi soffre di disturbi specifici di apprendimento ha tutte le doti per essere un ottimo stratega, un ottimo pianificatore, e un innovatore».

Lapo Elkann poi spiega: «Non so in che misura, ma di certo il mio sentirmi diverso a causa della dislessia ha contribuito a dare le ali a una creatività compensativa». Elkann è convinto che «per i bambini e i ragazzi affetti da queste sindromi, essere continuamente stimolati è di fondamentale importanza. Io avuto la fortuna di avere una vita ricca di stimoli e di opportunità, che certamente mi hanno aiutato a superare i limiti della dislessia. Anche quando ignoravo di soffrire di questo disturbo». E infine conclude: «Penso però a tutti coloro che non hanno avuto o non possono avere le opportunità che ho avuto io. Ed è per questo che ho deciso di creare la Fondazione Laps».

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