La Spagna e la mafia. Rita Dalla Chiesa: boicottiamo i prodotti spagnoli e non andiamoci in vacanza
La Spagna nel mirino di Rita Dalla Chiesa. “Cominciamo a boicottare i prodotti e il turismo in Spagna”. Rita Dalla Chiesa si esprime così, su Twitter, scagliandosi contro una catena di ristoranti spagnoli. Dalla Chiesa indignata pubblica la foto di un locale battezzato La Mafia se senta en la mesa, ossia La mafia si siede a tavola. “Sono fuorilegge, hanno perso tutti i ricorsi giudiziari. Perché l’Ambasciata Italiana in Spagna non interviene? Anche i suoi dipendenti vanno a mangiare lì? Al ristorante La mafia si siede a tavola?. Chi c’è, dietro?”, si chiede. A chi chiede per quale motivo bisognerebbe boicottare tutti i prodotti spagnoli, l’infuriata Dalla Chiesa replica subito. “Sa quanta gente ha perso genitori, figli, amici e futuro per colpa della mafia? Scrivete anche voi all’Ambasciata Italiana in Spagna, invece di dire che non è giusto boicottare prodotti e turismo spagnoli”. Il governo spagnolo, secondo Rita Dalla Chiesa, non interviene su questo sgradevole fenomeno di minimizzazione della criminalità organizzata.
Il 3 settembre 1982 l’omicidio Dalla Chiesa
Il 3 settembre 1982 il padre di Rita, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, morì per mano mafiosa. La sua A112, su cui viaggiava con la moglie Emanuela Setti Carraro, cadde in agguato a Palermo. I killer crivellarono di colpi l’auto e i per i due non ci fu scampo. Erano le 21,15 e i killer avevano i mitra kalashnikov. Anche l’auto su cui seguiva l’autista Domenico RUsso fu fatta a segno da colpi di mitra. Russo morì due giorni dopo in ospedale. La strage fu subito dichiarissima matricde mafiosa. Il generale Dalla Chiesa infatti si batteva instancabilmente contro Cosa Nostra. Vennero riconosciuti mandati della strage tutti i componenti il vertice di Cosa Nostra. Quindi Totò Riina, Bernardo Provenzano,Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e NenèGeraci, Nel 2002, poi, furono condannati all’ergastolo gli autori materiali degli omicidi. L’opinione pubblica italiana accusò il governo di aver lasciato solo il generale Dalla Vies aa battersi contro la mafia.