Il dolore per la morte di Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria e “padre” del Sassuolo

3 Ott 2019 9:32 - di Redazione

È morto a Milano Giorgio Squinzi, l’ex presidente di Confindustria. Era l’amministratore unico di Mapei, azienda fondata dal padre Rodolfo nel 1937. Aveva 76 anni edera malato da tempo. Grande il dolore nel mondo del calcio, dell’imprenditoria e della politica. «L’ho saputo da pochi minuti, sono scosso e devo riordinare le idee. Non riesco a parlare», ha detto all’Adnkronos Carlo Rossi, presidente del Sassuolo.

«Mi sei stato vicino in uno dei momenti più bui della mia vita. Per questo ti sarò per sempre grato», ha twittato Francesco Acerbi, difensore della Lazio ed ex bandiera del Sassuolo. «Per me sei stato come un padre e ti sarò per sempre riconoscente. Resterai sempre nel mio cuore. Grazie, Presidente».

Messaggi di cordoglio dalla Roma e dal Napoli. «Con la scomparsa di Giorgio Squinzi, Milano e l’Italia perdono un riferimento importante», le parole del sindaco Beppe Sala.

Le parole di Giorgio Squinzi quando lasciò Viale dell’Astronomia

«Fino ad oggi per la gente ero il presidente di Confindustria. Da oggi finalmente mi si riconoscerà come il presidente del Sassuolo». Questo disse Giorgio Squinzi al termine del suo mandato in viale dell’Astronomia. Riassumeva così tutto l’amore per la sua squadra di calcio di cui era proprietario, che spesso aveva dovuto cedere il passo al dovere che chiamava da Roma.

Una vita tra impresa e calcio

Giorgio Squinzi, di Cisano Bergamasco, 76 anni, laureato in Chimica Industriale all’Università Statale di Milano, è stato amministratore unico di Mapei, colosso del settore dei collanti per l’edilizia fondato dal padre Rodolfo nel 1970. Appassionato anche di ciclismo, aveva sponsorizzato per dieci anni la squadra professionistica Mapei-Quick Step. Era approdato al vertice dei Confindustria dopo una lunga esperienza a capo di associazioni di imprese importanti: la presidenza di Federchimica e la vicepresidenza di Assolombarda. Tra i suoi obiettivi, da viale dell’Astronomia, soprattutto quello diridare centralità al settore manifatturiero. Un rilancio che doveva passare anche attraverso nuove relazioni industriali: per questo cercò di riavviare un dialogo con Cgil Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale per stimolare quella produttività che mancava, senza però riuscire a portare a casa l’accordo. Una fumata nera che Squinzi accettò sempre con dispiacere. Nel 2016 un breve passaggio come presidente del Cda del Gruppo Sole 24 Ore da cui si dimise però rapidissimamente.

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