Gustav Thoeni contro Reinhold Messner: il caso Alto Adige divide anche gli sportivi
La bufera che si è scatenata dopo la sostituzione della parola Alto Adige con “provincia di Bolzano” travolge anche il mondo dello sport. Due campioni di sempre come Gustav Thoeni e Reinhold Messner, fuoriclasse per talento e morigeratezza di costumi, stavolta non se le mandano a dire. Scendono in campo pro e contro la frase «sistema territoriale altoatesino», diventato «provincia di Bolzano» nel testo di legge approvato dal consiglio provinciale di Bolzano. E si schierano apertamente su fronti contrapposti. Poi ne spiegano il perché.
Il caso “Alto Adige” divide anche gli sportivi
Dunque, le “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”, cioè la Legge europea provinciale 2019, divide anche due campioni di sempre come Gustav Thoeni e Reinhold Messner. Laddove il primo si dichiara assolutamente contrario al provvedimento, il secondo si dice invece favorevole. La decisione per legge della Provincia autonoma di Bolzano di eliminare il termine Alto Adige, e conseguentemente l’aggettivo “altoatesino” per i suoi abitanti, spacca la comunità. E divide persino i più suoi più celebri esponenti del mondo dello sport.
Reinhold Messner si dichiara a favore del provvedimento
«Hanno ragione perché noi stessi decidiamo, perché ci sentiamo sudtirolesi»: è il pensiero espresso all’Adnkronos da Messner, celebre alpinista ed esploratore. Il quale a stretto giro aggiunge: «Io sono sudtirolese e non sono un altoatesino, molto semplice. Sono europeo, sono cittadino del mondo e sudtirolese. Però non si può vietare che un altro si senta altoatesino. Come non sarà vietato il sentimento del Sudtirolo. Il nostro paese si chiama Sudtirolo e non Alto Adige: quella è stata un’invenzione di De Gasperi di tanti anni fa».
Gustav Thoeni invece si dice assolutamente contrario
«A me non crea alcun problema la denominazione “Alto Adige”. Sarei favorevole a mantenerla», ribatte di contro la leggenda dello sci alpino altoatesino, Gustav Thoeni. «Qui c’è sempre questa diatriba tra germanofoni e italiani. Io mi sento altoatesino. Ho gareggiato e vinto con l’Italia e mi sono trovato sempre molto bene», aggiunge Thoeni. Che poi conclude asserendo: «Credo comunque che questa decisione non cambi nulla nella sostanza». E in mezzo, equidastante da entrambi e dichiaratamente di posizione neutrale, si colloca l’argento olimpico della discesa Christof Innerhofer: «La politica non mi interessa», taglia corto l’azzurro. Io penso solo a sciare forte».
Ho sempre ammirato e riverito i due personaggi. Ritengo che lo sport si debba considerare un elemento sacro per lo sportivo senza provocare inutili e steriche polemiche. Colgo l’occasione per un cordiale saluto, da tifoso sportivo, ai due personaggi nella speranza che rientrino nella norma, senza polemiche.
Grazie, Pietro De Col, già sportivo attivo e dirigente per anni della Fed.It.Sport invernali. Il come si nomina lo stato non conta, è il sentimento vero e sano che ci deve
accompagnare il vero sportivo.
Messner… Beh, da uno che per conquistare una cima ha lasciato morire il fratello, cosa ci si può aspettare? ma su i suoi documenti il sor rinaldo che ci ha scritto, Italia o Austria? E allora come si chiama il territorio lo decide lo stato italiano, non la mummia di Ceccobeppe!
Bene sudtirolese, altoatesino è come se un siciliano lo chiamassero Aldiladelfarese, di conio borbonico!