Forza Italia, i ribelli escono allo scoperto. E hanno trovato anche la scusa per rompere

31 Ott 2019 11:16 - di Massimo Baiocchi
Forza Italia

In Forza Italia la spaccatura aumenta. Dall’accusa ai vertici di essere diventati i reggicoda di Salvini ai sospetti sugli infatuati da Renzi. Un clima reso ancora più pesante dai risultati elettorali, con i consensi che continuano a diminuire. Ma ora i ribelli hanno trovato la scusa per alimentare il fuoco: la mozione Segre. Una improvvisa rivolta (di alcuni) sul fatto che il partito si sia astenuto. Una rivolta, però, che sembra rispondere alla strategia di chi contesta a prescindere. Quindi una scorciatoia per aumentare le distanze.

Mara Carfagna ne approfitta per lanciare ancora fiamme. Parla di quella che era la sua Forza Italia, ossia la sua casa. Molto diversa da quella di oggi. Perché la sua Forza Italia «non si sarebbe mai astenuta in un voto sull’antisemitismo». Non fa alcun cenno alle motivazioni messe in rilievo dall’intera coalizione. Né ai contenuti che mascherano l’ennesimo tentativo di bavaglio e che non riguardano l’antisemitismo. Pensa solo a colpire.

«Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle», afferma. «Intendo questo quando dico che nell’alleanza di centrodestra andiamo a rimorchio senza rivendicare la nostra identità. Se l’unità della coalizione in politica è un valore aggiunto, essa non può compromettere i valori veri. Quelli cioè che fanno parte della nostra storia». Rincara la dose Osvaldo Napoli, del direttivo azzurro alla Camera: «Il Ppe non avrebbe esitato a votare a favore della mozione che istituisce la Commissione Segre per indagare il fenomeno dell’odio sul web».

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